Superbi monasteri fortezze (dzong) e villaggi rurali immobili nel tempo, il regno del Bhutan, Druk-Yul o Terra del Dragone, è un piccolo stato montano, nato nel 1907, a ridosso della catena dell'Himalaya che confina con il Tibet e con l'India. Per amore della regina Jetsun Pema, il re Jigme Khesar Namgyel ha rinunciato al diritto di avere più mogli. Il paese si chiama anche il "Regno della felicità" da quando la sua monarchia illuminata ha fatto una filosofia di riferimento della Fil o "Felicità interna lorda". E per raggiungerlo, da settembre 2022, la fee d'ingresso giornaliero per il turista, al netto delle spese del viaggio nel paese, è di 200 dollari al giorno. La somma serve a finanziare lo sviluppo sostenibile e la formazione del settore del turismo e compensa le emissioni di carbonio.
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La scelta dell'operatore
Chi vuole visitare il paese deve ben programmare il viaggio e scegliere operatori seri. Ogni luogo, dall'anno scorso, ha un biglietto d'ingresso, non si possono visitare i templi quando ci sono cerimonie e va tenuto conto del numero di giorni necessari per i viaggi sportivi nelle affascinanti e lontane regioni centrali e settentrionali. Il Bhutan non è solo un viaggio "spirituale" e rigenerante ma anche una meta autentica molto ambita per gli itinerari trekking considerati i più spettacolari al mondo.
Oltre il tempo
Il Bhutan, tra cultura, natura, spiritualità e serenità è andare oltre i confini del tempo. Legati ai principi della felicità dello spirito, la popolazione cresce senza la necessità dei beni materiali e si nutre del benessere fisico e spirituale, il principio del buddhismo. Da vistare quando si svolgono feste importanti: a settembre, la capitale Thimphu e a marzo-aprile, Paro, dove si trovano i più bei templi e il monastero di Taktsang detto "Tana della Tigre"; Phuentsholing e l'antica capitale Punakha. Da assaggiare, il riso rosso (Arca del Gusto della Slow Food) irrigato con acque glaciali ricche di minerali coltivato a 2700 metri da solo 200 famiglie.