Allarme sanità, dal Murri ai lavori a Campiglione, allerta su pronto soccorso e liste d’attesa. Il Pd attacca: «Ora servono più fondi e personale»

«La mozione in Regione? Un atto dovuto: poche storie, va rispettato e votato»

Il nuovo ospedale di Fermo in corso di realizzazione a Campiglione. La struttura è in via di completamento
Il nuovo ospedale di Fermo in corso di realizzazione a Campiglione. La struttura è in via di completamento
di Chiara Morini
3 Minuti di Lettura
Giovedì 25 Aprile 2024, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 15:25

FERMO «Il pronto soccorso è sempre più in difficoltà, è difficile trovare personale, con questa riforma si vedono dirigenti che vanno via e tornano e le liste di attesa sono peggiorate». Così il segretario provinciale del Partito democratico, Luca Piermartiri, intervenuto durante un punto stampa sulla sanità, fatto dal Pd fermano, a cui ha partecipato anche il consigliere regionale Fabrizio Cesetti. Proprio quest’ultimo ha rinviato al mittente la critica fatta dal sindaco Paolo Calcinaro. 

Il periodo

«Noi non ci siamo stati 20 anni in Regione – ha detto Cesetti – io ho fatto l’amministratore per 5 anni e 3 mesi, con il Pd abbiamo finanziato il nuovo ospedale di 1° livello, con 100 milioni e 11 di adduzione, mentre loro non hanno messo nulla. Abbiamo finanziato anche le aree interne, due ospedali di comunità, Montegiorgio e Sant’Elpidio a Mare, mentre loro, con il Pnrr, realizzeranno solo la piscina a Porto San Giorgio e poco altro. Gli ultimi 30 posti letto in più del nosocomio di Campiglione li ha deliberati la giunta Ceriscioli, la variante fu approvata in una riunione con il sindaco, l’allora presidente della provincia Moira Canigola, l’allora assessore comunale Nunzi, e io per la regione. E sull’ospedale, servono fondi per completarlo internamente, e i 40 milioni vanno specificatamente destinati all’ospedale, no a capitoli di spesa generici». E sul documento approvato all’unanimità nell’ultimo consiglio comunale aperto, documento presentato in Consiglio regionale, Cesetti ha sottolineato: «Dicono che non lo voteranno; tuttavia questo documento riporta esattamente quanto si chiedeva in una mozione del 2013 che invece, allora, la maggioranza regionale aveva firmato.

Bisogna chiarire il modello organizzativo e le risorse». Questa la prosecuzione della votazione fatta dal consiglio comunale di due settimane fa, e ieri, nella sede del Pd, di consiglieri ce n’erano tre, oltre al segretario provinciale. «Il sindaco Paolo Calcinaro – ha ricordato Piermartiri – è il presidente della Conferenza dei sindaci, vicepresidente provinciale r vicepresidente Anci Marche, ma è troppo timido nei confronti della Regione».

Il passato

Il Pd fermano è tornato indietro nel tempo, a un anno fa, alla riunione della Conferenza dei sindaci, per discutere di sanità. «Quando tutti i sindaci – ha detto il consigliere Paolo Nicolai – chiedono di rispettare un cronoprogramma e quando il consiglio comunale lo vota, trovo inutile la provocazione del sindaco. Per noi presentare la mozione in Regione è un atto dovuto perché legittima il procedimento locale, andrebbe fatto rispettare quanto votato». Dello stesso tenore il pensiero del collega consigliere, nonché capogruppo, Sandro Vallasciani: «La sanità regionale è peggiorata, almeno fosse rimasta quella del 2020. La Regione finora non ha fatto nulla, così come il sindaco. La sanità fermana, nelle statistiche, è peggiorata di quattro posizioni scendendo al 104, dal 2022 al 2023. Siamo chiusi nelle mura cittadine, si perde terreno sull’Area di crisi complessa, qui il problema è il futuro del capoluogo». Pierluigi Malvatani, invece, ha commentato il metodo comunicativo utilizzato dal primo cittadino. «Il sindaco – ha detto – dovrebbe smettere di fare post populisti, e pensare ai cittadini fermani che hanno difficoltà ospedaliere. E anche i cittadini, prima di mettere like, dovrebbero comprendere quali sono le problematiche della sanità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA