Per ambiente e sostenibilità, progetti e supporti selettivi

Per ambiente e sostenibilità, progetti e supporti selettivi

di Marco Cucculelli
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Martedì 14 Maggio 2024, 02:50

Relegati ormai alla statistica i dati economici dei turbolenti anni del Covid, il quadro economico dell’anno appena chiuso mostra il 2023 come un anno di transizione, caratterizzato dal progressivo esaurimento dei benefici legati alla gestione della fase post pandemia e dall’acuirsi delle tensioni sul piano geopolitico ed economico internazionale. Un quadro non facile, nel complesso, nel quale le imprese sono tornate a navigare in un mare aperto, e talvolta agitato, mantenendo comunque soddisfacenti livelli di produzione, una buona attività di investimento e un efficace presidio dei mercati di destinazione delle esportazioni. Alla base di questa capacità di reazione possiamo identificare tre fattori di comportamento che le imprese marchigiane hanno modificato negli anni più recenti e che saranno di certo un buon viatico per il 2024 e per gli anni successivi. Innanzi tutto, è cresciuta significativamente la quota di imprese con investimenti in tecnologie 4.0 e digitali.

Per molte si è conclusa la fase di sperimentazione a favore della fase di sistematica adozione. Sempre più spesso si osservano imprese che riescono a basare una parte significativa del proprio vantaggio competitivo sull’adozione di un modello di business a base digitale, certo non le piattaforme digitali che osserviamo in altri contesti, ma comunque interessanti esperienze imprenditoriali che diventano casi di successo quando usano il digitale per aggregare filiere produttive e sistemi distrettuali di produzione. In secondo luogo, si è estesa la sensibilità ai percorsi ESG attraverso un netto miglioramento delle attività sostenibili svolte dalle imprese, specie in ambito ambientale. Sono ormai frequenti le posizioni ESG formalizzate in azienda e nei board aziendali; è cresciuto il ruolo dei consiglieri indipendenti e delle donne; sempre più spesso le aziende usano metriche formali per valutare la presenza e l’impatto della sostenibilità nelle produzioni; sempre più numerosi sono i piani strategici aziendali orientati alla sostenibilità, e non solo tra le grandi imprese. Infine, si è ampliata la platea delle imprese attive sul fronte delle tecnologie strategiche e a basso impatto ambientale.

I risultati di una recente analisi mostrano come il coinvolgimento delle imprese marchigiane su queste tecnologie è crescente. Alcuni settori di specializzazione dell’industria regionale (tra questi la meccanica e le materie plastiche) hanno un elevato grado di utilizzo di tecnologie ambientali. Altri comparti sono attivi anche sul versante della produzione di queste tecnologie, con casi individuali molto interessanti anche se ancora limitati nel numero.

Significativi, infine, i numeri economici che sono dietro queste tecnologie: nonostante il peso delle imprese marchigiane sul totale nazionale resti contenuto, i volumi di attività che esse sviluppano e gli addetti che occupano sono ragguardevoli e, in alcuni casi, segnalano posizioni di rilevanza sul mercato, da tenere in attenta considerazione. Le evidenze sopra riportate aprono a due considerazioni. La prima, per le imprese, è quella di mantenere dritta la barra su questi driver, ossia sui fattori di sostenibilità legati alla decarbonizzazione e alle tecnologie ambientali, oltre che ai temi ESG più in generale. La seconda, per la politica industriale, è quella di prestare attenzione al fatto che queste tecnologie sono per loro natura molto sensibili alla scala e sono il campo di azione elettivo per player strutturati, in grado di operare sull’intera tastiera tecnologica. Dunque, se l’ambiente e la sostenibilità saranno possibili obiettivi da perseguire, direzione peraltro auspicabile negli anni di trazione del PNRR e di atteso miglioramento del quadro internazionale, i progetti e le iniziative di supporto non potranno che essere selettivi e di ampio respiro, adatti a stimolare un ruolo attivo nei player locali in grado di competere. Tanto più se si desidera che queste azioni abbiamo un effetto di aggregazione e di trascinamento in un sistema produttivo popolato da imprese di media e piccola dimensione.

*Professore ordinario
di Economia Applicata
presso l’Università Politecnica
delle Marche
Facoltà di Economia “G. Fuà”

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