Il monumento con la scritta

Degrado, non è una fiction. Un solo grido: niente sconti

di Emanuele Coppari
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Giovedì 9 Maggio 2024, 02:25

No, questa non è una fiction. È qualcosa a metà tra la durissima realtà e il teatro dell’assurdo la scena dei due tipi con carta vetrata e straccetto che provano affannosamente a cancellare le due lettere verniciate su un lato dell’ara dedicata ai Caduti della prima guerra mondiale, solo perché feriscono l’occhio del regista della serie tv con Bocci "Alex Bravo". Bravo Alex, molto meno gli operatori che hanno aggiunto sfregio su sfregio alla pietra d’Istria erigendo inconsapevolmente un monumento alla loro propria imprudenza. Ma cosa pensavano i solerti tecnici mentre dall’alto del simbolo del Passetto si davano un gran daffare- nel tentativo ineluttabilmente vano - di lavare la macchia rossa lasciandone una forse anche peggiore, che riflette l’alone del loro gesto sprovveduto? Volevano essere paladini del decoro o i giustizieri dell’esercito del degrado? Ambivano allo status di eroi della restituita dignità alla sacralità del ricordo dei martiri? Ahiloro, sono stati solo gli autori misersabili di un’azione maldestra e insensata.

Magari se ne sono resi conto all’arrivo di corsa degli agenti della polizia locale al grido “Fermi! Fermi!!”. E alla lavata di capo del produttore esecutivo. E comunque, difficile dire chi la spunta nel duello all’ultimo imbrattamento tra gli stolti che maltrattano beni pubblici, patrimonio di tutti noi e della storia di Ancona. Non sai se è più inaccettabile questo sfrenato attacco di pulizia acuta o l’offensiva a colpi di schizzi di colore firmata in mezza città dai teppisti con il pennarello. Persi nella loro sconsideratezza, non contenti di aver distribuito lividi di degrado sulla pelle del capoluogo, i vandali armati di spray hanno lanciato la loro personale sfida al Palazzo. L’amministrazione comunale ha messo a punto un piano per togliere dalle pareti degli edifici gli sgorbi ricamati dagli artisti della bruttezza.

Si è pure affidata alle nanotecnolologie applicate contro i giganti dell’inciviltà: un gel benedetto che scioglie la vernice la quale viene lavata via e smaltita. Bene, gli operai lo hanno testato. E funziona. Ma non contro la testa dura più della pietra dei monelli irriverenti. Loro che hanno fatto? Sono tornati subito all’attacco con i dipinti indecifrabili. Ripulite le superfici accanto all’ingresso del park Traiano in via XXIX Settembre, subito è riapparso il disegno impertinente.

L’accesso ai bagni pubblici di piazza Roma liberato dalle macchie colorate degli scribble? Il loro graffio torna. E - ironia della sorte, ma anche possibile assist a chi gli dà la caccia - le lettere sono le stesse e compongono la parola: "sgarro", quasi una provocatoria ammissione di colpa. E sarebbe pure ora di trovare i colpevoli dello scempio dell’estetica della città e della morale pubblica. La politica ci prova, mandando in perlustrazione squadre antidegrado, approntando un sistema di videosorveglianza collegato con la control room allestita al comando dei vigili urbani (che però andrà a regime quando sarà rinforzato l’organico della polizia locale), e annunciando l’utilizzo dei vigilantes per prendere con le mani sulla bomboletta i writer incorreggibili. Ma tutto questo non basta, tanto che tocca ancora assistere alla scorribande dei vandali e prestare il fianco ad azioni estemporanee di improvvisati e improbabili vendicatori del degrado. Vien da pensare, allora, che sia (pure) arrivato il momento di un’azione a tenaglia. Amministratori: ridate ai muri di Ancona decoro vero, efficace e visibile; trovate gli pseudo artisti da strapazzo e puniteli. Che poi senza gli spruzzatori di scarabocchi e - quindi - senza intere facciate ricoperte di graffiti, non ci sarebbero stati neppure i geni che volevano ripulire il guizzo sentimentale un po’ algebrico impresso sull’altare del Monumento, dove una volta di più si sono sacrificati il senso civico e l’intelligenza umana. Con la speranza che quelle due lettere "N+S" possano trasformarsi da messaggio d’amore ad acronimo di un grido di battaglia civile: Niente Sconti.


*Capo della redazione di Ancona
del Corriere Adriatico

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