Scorpion, arrestato il super trafficante di migranti più ricercato d'Europa. «Quanti ne ho fatti arrivare? Forse 10mila»

Il 38enne iracheno Barzan Majeed, meglio conosciuto come Scorpion, è a capo di una delle principali organizzazioni criminali che controlla l'immigrazione clandestina nel centro Europa

Scorpion, arrestato il super trafficante di migranti più ricercato d'Europa. «Quanti ne ho fatti arrivare? Forse 10mila»
Scorpion, arrestato il super trafficante di migranti più ricercato d'Europa. «Quanti ne ho fatti arrivare? Forse 10mila»
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Lunedì 13 Maggio 2024, 20:34

Da clandestino a trafficante di migranti. E non uno qualsiasi, ma il più ricercato d'Europa. Il 38enne iracheno Barzan Majeed, meglio conosciuto come Scorpion, è a capo di una delle principali organizzazioni criminali che controlla l'immigrazione clandestina nel centro Europa. Majeed è arrivato nel Regno Unito nel 2006, nascosto nel retro di un camion, e ci è rimasto illegalmente fino all'espulsione, nel 2015. L'anno dopo ha assunto un ruolo chiave nel traffico di essere umani, ricevendo il testimone dal fratello maggiore che stava scontando una pena detentiva in un carcere belga. Un giro d'affari milionario se si considera che i trafficanti chiedono fino a 10mila euro a persona per una traversata.

 

L'arresto

Scorpion stesso ha perso il conto di quanti disperati abbia fatto arrivare in Europa. «Forse un migliaio, forse 10mila. Non lo so, non li ho contati», ha raccontato a due giornalisti dell'emittente britannica Bbc che lo hanno incontrato nel bar di un centro commerciale in Iraq. Ricercato dalla polizia di tutta Europa, nell'ottobre 2022 un Tribunale belga lo ha riconosciuto colpevole di 121 capi di imputazione, condannandolo in contumacia a 10 anni di reclusione e a una multa di circa 968.000 euro. Per molti migranti diretti nel Regno Unito, la Turchia rappresenta un passaggio quasi obbligato. La Bbc ha cercato Scorpion in un bar di Istanbul frequentato da trafficanti, e da lì le segnalazioni hanno portato i reporter in Iraq, dove hanno incontrato il ricercato. All'appuntamento si è presentato sereno, ben vestito e ben curato. Tra il 2016 e il 2019 si è occupato della tratta verso Belgio e Francia, ammettendo di aver gestito milioni di dollari, senza però definirsi trafficante.

Per lui lo è solo chi materialmente carica i migranti sui barconi o sui camion. Si sente distante da loro, è semplicemente qualcuno che gestisce il denaro. «Ho fatto quel genere di cose -ha ammesso - soldi, migranti, trafficanti... ero in mezzo a queste cose». Poi ha negato di essere ancora coinvolto, ma il suo comportamento è sembrato contraddirlo.

Il nodo estradizione

Durante il colloquio al bar, Scorpion non si è accorto che mentre guardava lo smartphone uno dei due giornalisti ha notato il riflesso dello schermo in una cornice lucida appesa al muro che gli stava dietro, intravedendo lunghi elenchi con numeri di passaporto. Sono dati che i trafficanti inviano ai funzionari iracheni corrotti che rilasciano visti falsi e permettono ai migranti di transitare verso la Turchia. Ad ogni modo, i migranti morti nelle traversate del Mediterraneo orientale non sembrano causargli scrupoli di coscienza. «Dio non ti ordina di salire sulla barca - ha affermato con freddezza -, io non ci ho mai messo nessuno e non ho mai ucciso nessuno». E non vuole sentire parlare di responsabilità per chi non è arrivato vivo a destinazione. A suo dire, si limitava a prendere il denaro e a suddividere i posti tra barconi e camion. Di questo incontro i giornalisti della Bbc hanno condiviso i dettagli con le autorità di Europa e Regno Unito. Ann Lukowiak, il pubblico ministero belga che ha seguito il procedimento penale contro Scorpion, spera in una sua estradizione dall'Iraq. Con la condanna del 2022 «abbiamo inviato il segnale che non può agire impunito - ha detto il magistrato -, alla fine lo prenderemo».

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