Writer scatenati a San Benedetto, monumenti, muri e arredi pubblici: nulla si salva dalla furia dei teppisti

Writer scatenati a San Benedetto, monumenti, muri e arredi pubblici: nulla si salva dalla furia dei teppisti
Writer scatenati a San Benedetto, monumenti, muri e arredi pubblici: nulla si salva dalla furia dei teppisti
di Marco Braccetti
3 Minuti di Lettura
Martedì 14 Maggio 2024, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 10:41

SAN BENEDETTO - Soprattutto: totale mancanza di civiltà. Non c’è altro modo per definire la benzina interiore che muove lo spirito dei tanti imbrattamuri, sempre più padroni della città. Complice la consapevolezza di non essere puniti (mai che si riesca a individuarne uno, nonostante ne agiscano a decine) i vandali armati di vernici spray o pennarelli imperversano in lungo e in largo. Monumenti, muri e arredi pubblici: nulla è risparmiato dall’azione dei teppisti.

La strategia

L’amministrazione guidata dal sindaco Spazzafumo sembra non aver ancora delineato una chiara strategia di contrasto verso questo odioso fenomeno. «Facciamo tanto per accrescere una cultura del senso civico, ma poi vediamo che ci sono ancora persone che si comportano in questo modo scellerato, dimostrando di non amare la città» afferma il primo cittadino che, recentemente, ha dovuto osservare una nuova declinazione di questo particolare degrado urbano.

Ossia delle scritte offensive contro l’Inter: neo-campione d’Italia. Gli sfottò calcistici sono simpatici, ma quando intaccano gli spazi pubblici diventano davvero odiosi. In più punti della città, sono apparsi insulti, rivolti ai nerazzurri. In particolare, gli sfregi campeggiano lungo via Gramsci, tra la stazione ferroviaria e l’ex cinema Delle Palme. Per Spazzafumo, noto tifoso interista, un doppio colpo al cuore: «Al di là della fede calcistica, certe cose mi mettono una tristezza infinita, per il discorso che facevo prima. Intanto, come prima cosa, c’impegneremo a ripulire». Il primo cittadino ha dato mandato al suo vice (Antonio Capriotti: delegato al decoro urbano) si attivare tutte le procedure necessarie per ripulire la zona dove, purtroppo, le scritte anti-interiste sono solo una parte dei numerosi imbrattamenti. E parliamo di un punto ad alto impatto turistico, considerando i tanti visitatori che arrivano in Riviera utilizzando il treno. Se una delle prima cose che vedono è l’imbarazzante sequenza di imbrattamenti lungo via Gramsci, l’immagine di San Benedetto viene compromessa. Spazzafumo s’è poi interessato per sapere se la zona è coperta da un servizio di videosorveglianza ma in quel punto gli occhi elettronici non sarebbero disponibili. Avere delle telecamere in quel punto sarebbe utile, anche come deterrente e non solo per il vandalismo. Se escludiamo qualche ripulitura-spot, la piaga degli imbrattatori non è stata affrontata con iniziative strutturali.

Le carenze

Manca una strategia complessiva su come frenare tale fenomeno. Qualche idea? Ai tempi dell’amministrazione Gaspari, i giovani di Forza Italia proposero d’istituire limiti alla vendita di bombolette di vernice spray. Un’idea che - se considerata in termini di Città-Territorio (ossia San Benedetto ed il suo hinterland) - potrebbe anche avere degli effetti positivi. Durante l’amministrazione Piunti, poi, si lavorava a degli incentivi economici per i cittadini che spendevano soldi per ripulire spazi privati con impatti sulla collettività (come i muri esterni delle case) ma, anche in questo caso, non s’è data continuità.

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