ASCOLI La carenza di personale e i servizi depauperati dell’ospedale Mazzoni cominciano a diventare allarmanti. Servizi in difficoltà, personale insufficiente rischiano di diventare il tratto distintivo della sanità pubblica locale, a tutto vantaggio di quella privata, che, invece, sembra essere sempre più pronta all’offerta.
Il reparto e il sindaco
Nella querelle che ha visto messi in discussione 17 operatori sanitari del reparto di medicina anestetica che starebbero valutando dimissioni e trasferimenti, è intervenuto, preoccupato, il sindaco Marco Fioravanti che esprime l'esigenza di un confronto. «Ho chiesto al direttore generale dell’Ast di Ascoli Piceno, Nicoletta Natalini, un incontro urgente per poter discutere una serie di tematiche afferenti il nostro ospedale Mazzoni». «È importante - ha spiegato - affrontare insieme il discorso relativo alla situazione del reparto di Anestesia e Rianimazione del nosocomio cittadino, per evitare che la minaccia di lettere di dimissioni o trasferimento, presentate da alcuni operatori del reparto stesso, possano realmente concretizzarsi».
Le culle
Anche la diminuzione del numero delle cullette del reparto di neonatologia e quello della pianificazione delle ferie estive impensieriscono il sindaco, che ha aggiunto: «per avere contezza della garanzia dei servizi sanitari anche durante il periodo delle vacanze. Sono convinto che da parte del direttore generale dell’Ast arriverà riscontro positivo alla richiesta di incontro, così da poter dare risposte rapide e trasparenti non solo ai dipendenti dell’azienda sanitaria, ma anche all’intera comunità ascolana e a quanti fruiscono dei servizi in particolare dell’ospedale cittadino Mazzoni».
I sindacati
La situazione al limite ha fatto insorgere i sindacati: «Abbiamo appreso dalla stampa che la direzione intenderebbe assumere, a tempo determinato, 20 operatori del ruolo sanitario per consentire la fruizione delle ferie estive al personale dipendente, avendone data informazione alle rappresentanze sindacali. Notizia assolutamente non rispondente al vero in quanto, sebbene la Fp Cgil, la Cisl Fp, la Fials, il Nursing Up e la Ugl Salute abbiano più volte chiesto formalmente, anche nei giorni scorsi, un’immediata implementazione del personale, non solo non è stato indetto da parte della direzione alcun confronto su tale argomento, come disposto dal contratto, ma addirittura, è giunta solo ieri, dunque a posteriori, l’informativa». L'affondo delle sigle sindacali: «Se si tiene poi conto che tra pochi giorni, sempre la direzione, intenderebbe aprire il nuovo servizio Osco (Ospedale di Comunità) per il cui funzionamento serviranno minimo 6 infermieri e 6 Oss, si capisce perfettamente quanto siano inadeguate le assunzioni programmate dal dirigente del servizio infermieristico tanto da essere oramai certi che ci troveremo di fronte ad un ulteriore depauperamento della sanita pubblica. Desta sconcerto l’atteggiamento in ogni circostanza, di ridurre la dotazione organica tanto che in alcuni reparti non vi sono più le condizioni per predisporre la regolare turnazione del personale».