ASCOLI - Gli sarebbe scaduto solo due giorni dopo il Daspo di un anno rimediato durante lo scorso campionato, ad uno dei tifosi arrestati a seguito degli scontri avvenuti all'esterno dello stadio Del Duca al termine della partita tra Ascoli e Pisa che ha sancito la retrocessione dei bianconeri in serie C. Si tratta di un ventinovenne ascolano che è stato identificato come tra quelli che al termine della partita si sarebbe reso protagonista di intemperanze a ridosso dell'area di prefiltraggio sferrando calci e pugni contro la recinzione i cancelli nel tentativo di raggiungere la zona degli spogliatoi e della tribuna, settori presidiati dalle forze dell'ordine.
Lo sfondamento
Anche un altro tifoso, un trentacinquenne ascolano, stava scontando un Daspo di cinque anni e che, secondo quanto sarebbe stato appurato dagli investigatori, avrebbe anche lui cercato di sfondare i cancelli dell'area di prefiltraggio.
L’obbligo di dimora
Per questi ultimi due è stato disposto l'obbligo di dimora. Tutti e quattro accompagnati dai loro difensori di fiducia - gli avvocati Felice Franchi, Umberto Gramenzi e Alessio De Vecchis - compariranno questa mattina davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ascoli per la convalida dell'arresto. Quanto avvenuto ha avuto ripercussioni anche tra i sindacati di polizia. Il consigliere nazionale del Siulp, Alessandro Bufarini, critica apertamente le dichiarazioni rilasciate dal questore di Ascoli Giuseppe Simonelli che al Tg 3 Marche: « La dichiarazione in cui dice che “in quel momento l’evenienza principale era quella di garantire che nessuno si facesse male ” è una dichiarazione grave che conferma le difficoltà di un questore che non è riuscito ad organizzare il servizio in modo adeguato».