Ascoli, il focus di Massimo Ubaldi: «Teniamo alta la guardia quando terminerà il Pnrr»

Il focus di Massimo Ubaldi: «Teniamo alta la guardia quando terminerà il Pnrr»
Il focus di Massimo Ubaldi: «Teniamo alta la guardia quando terminerà il Pnrr»
di Luca Marcolini
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Martedì 7 Maggio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13:42

ASCOLI «La strada è tracciata e ora non si deve più sbagliare come in passato. Il rischio infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti? Bisognerà tenere la guardia alta, soprattutto quando saranno esauriti i fondi del Pnrr e l’attenzione potrebbe rivolgersi alle aree del sisma». A mettere punti fermi sulla ricostruzione nel Piceno, ormai ad otto anni dalle scosse telluriche del 2016, è il presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili di Confindustria Ascoli, Massimo Ubaldi, nel tracciare un resoconto sullo scenario attuale con un occhio rivolto al passato e l’altro al futuro.

La ricostruzione

L’imprenditore ascolano ha le idee chiare e non concede sconti su un avvio della fase post sisma che, per le zone picene colpite dal sisma, ritiene da dimenticare e non ripetere. «I problemi, sul fronte della ricostruzione – spiega Ubaldi – si sono registrati soprattutto nella fase iniziale, con i primi commissari e scelte inadeguate a partire dal modello post sisma utilizzato in Emilia Romagna, ovvero una realtà completamente diversa dalla nostra.

A parte le operazioni di emergenza, per la ricostruzione abbiamo perso almeno 4 o 5 anni. Poi, è arrivato il problema del costo delle materie prime che ha avuto effetti negativi importanti in una ricostruzione pagata a parametri di mercato e non a consuntivo, come avvenuto per i terremoti precedenti consentendo una maggiore velocità delle procedure. Poi è arrivato anche il bonus, ma con tutte le complicazioni del caso e senza coperture certe. Tutto questo ha prodotto rallentamenti».

I tempi

Sui tempi della ricostruzione, Ubaldi incalza: «Nei centri con danni meno gravi saranno avviati e realizzati quasi tutti gli interventi, ma il problema è per i Comuni che hanno subito danni molto più gravi, come Arquata del Tronto. La ricostruzione pesante praticamente deve ancora partire. Con le scelte giuste si può pensare a una tempistica di altri 5 o 6 anni, purché si evitino altri sbagli. L’attuale commissario ha chiaro in mente cosa fare, l’importante è che possa procedere sulla strada intrapresa». Sul rischio infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti per la ricostruzione, Ubaldi sottolinea come trattandosi di perlopiù di micro-cantieri, i privati si affidino a imprese che conoscono, mentre per i cantieri pubblici si presta adeguata attenzione. L’invito è a continuare su questa strada e alzare l’attenzione quando si chiuderà il discorso dei finanziamenti Pnrr, perché allora la criminalità organizzata potrebbe rivolgere l’attenzione altrove».

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