LORETO Una storia di inclusione, dai contorni puri e commoventi come solo quelli che i bambini possono dipingere. Proprio come il cuore che il piccolo Mikhailo Kalaf (Misha per i compagni di classe della 4°A alle elementari Marconi di Loreto), bambino ucraino fuggito con la mamma dagli orrori della guerra nel suo Paese, ha disegnato su un foglio di carta per la maestra Assunta Natale. Il merito di questa storia di integrazione è di Irene Marabini, 9 anni. Sono stati i suoi gesti, la sua profonda sensibilità, ad aver aiutato Misha a superare lo choc del distacco dalla sua casa, dalla sua città e da suo padre rimasto a combattere per il suo Paese.
L’avviso
Irene è stata scelta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, tra i 29 Alfieri della Repubblica.
I regali
Mossa da uno spirito di grande altruismo, la bambina gli ha regalato dei libri di traduzione italiano-ucraino. «Condivideva la merenda con lui, per fargli sentire la vicinanza» racconta la mamma. Una serie di gesti che per Misha hanno avuto un significato importante in quei giorni in cui, strappato dalla sua terra, si è trovato immerso in un contesto a lui del tutto sconosciuto. «Il bambino diceva spesso: “Domani arriva mio papà” - continua Marta Rossi -. Un giorno mia figlia mi ha chiesto: “Mamma, ma arriverà davvero il papà di Misha?”». La sensibilità di Irene ha stupito tutti. Ed è per questo che il Quirinale, tra i 29 Alfieri, ha voluto comprendere anche la piccola lauretana. «Sono tanto emozionata - confessa Irene -. Quando ho saputo che mi avrebbero dato questo attestato, quasi mi commuovevo». Il prossimo 13 maggio la piccola andrà a Roma per la cerimonia delle consegne.
L’attestato
Irene riceverà l’attestato dalle mani del presidente Mattarella. «Sono davvero felice - afferma, con voce ancora incredula -. Non vedo l’ora di andare a Roma». Intanto Misha ha lasciato la scuola Marconi a dicembre per raggiungere, insieme alla mamma, un altro centro di accoglienza a Fermo. «Il suo telefono, però, non funziona più» spiega Irene. Molto probabilmente è finito anche questo periodo di permanenza nel nuovo centro e si sarà dovuto spostare. «Abbiamo perso i contatti - dice la mamma -, forse sarà di nuovo in Ucraina». Ma la sensibilità di Irene resterà sicuramente nel cuore di Misha per sempre.