Ancona, assente per malattia (da mesi) in un ristorante, lavorava in nero in trattoria: truffa aggravata per il cameriere. E il datore paga 2.400 per non chiudere

Cameriere in nero da una parte e in malattia dall'altra
Cameriere in nero da una parte e in malattia dall'altra
di Gianluca Murgia
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Venerdì 10 Maggio 2024, 12:12 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 00:13

E chi dice che nessuno non vuole più fare il cameriere? Lui, a suo modo, faceva il doppio. Nel senso che risultava assente da mesi per malattia in un ristorante ma, in realtà, lavorava in nero in una trattoria di Ancona. Tradotto: due al prezzo, non fiscalizzato, di uno. Ogni mese in saccoccia indennità di malattia da una parte più paga in nero dall'altra. Una vita lavorativa creativa, certo, quanto spericolata. Non fosse altro per l'epilogo neanche tanto sorprendente visto i controlli continui nei luoghi di lavoro aperti al pubblico.

Nei giorni scorsi personale della squadra amministrativa e di sicurezza della Questura di Ancona ha effettuato un controllo amministrativo in una nota trattoria del centro allo scopo di verificare la regolarità delle licenze e delle posizioni lavorative del personale impiegato. Sul posto, sia in cucina che in sala, venivano identificati alcuni lavoratori intenti a preparare alimenti e servire i clienti posizionati nei tavoli del ristorante. Tra i dipendenti vi era anche un giovane di 24 anni intento a svolgere le mansioni di cameriere. Da una prima verifica e dalle informazioni assunte dalla titolare, si evinceva che il giovane era stato impiegato “in nero” nella trattoria, senza alcun contratto e pagato in contanti con circa 40 euro al giorno.

Ma i successivi controlli hanno permesso di accertare come il giovane assunto in nero lavorasse invece, con regolare contratto di apprendistato, presso un altro noto ristorate della provincia, e che fosse in malattia da alcuni mesi. L’INPS, opportunamente sollecitata, confermava sia l’esistenza del contratto di lavoro che della malattia fruita, in atto, dal dipendente.

La denuncia per truffa aggravata

Pertanto, a seguito dei riscontri emersi, il giovane veniva deferito per il reato di truffa aggravata, in quanto lo stesso con artifizi induceva in errore il proprio titolare nonché l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, che gli aveva erogato le indennità di malattia mensili. L'ufficio della questura di Ancona ha inoltre trasmesso una segnalazione al gruppo della Guardia di Finanza chiedendo di sospendere l’attività della trattoria di Ancona per la presenza del lavoratore irregolare. L’ispettorato del lavoro, su segnalazione della GDF, ha conseguentemente emesso un provvedimento di sospensione del pubblico esercizio, ma la sospensione è stata evitata perché il titolare ha provveduto a pagare la prevista sanzione ammnistrativa di euro 2400 e a regolarizzare la posizione del dipendente in nero.

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