JESI - Guardia medica carente sul territorio, col risultato di contribuire ad affollare di accessi anche non urgenti il pronto soccorso del Carlo Urbani. E critiche alla Regione per non aver voluto prorogare l’attività nel reparto messa a disposizione negli ultimi mesi dai medici specializzandi, destinata invece a stopparsi dopo domani con la fine dell’anno.
È la posizione espressa sulle problematiche del Ps jesino dal sindaco Lorenzo Fiordelmondo, che ieri ha avuto un colloquio telefonico col primario dottor Mario Caroli e che annuncia la convocazione, entro metà gennaio, di una seconda riunione dell’Osservatorio sulla Sanità e poi di un Consiglio comunale aperto sul tema.
La tensione
Alle spalle, pochi giorni fa, c’è l’ultimo episodio di tensione accaduto nel reparto, con l’aggressione al personale e i danni a parte della struttura da parte di un paziente in attesa. Fatto che Fiordelmondo definisce «intollerabile» mentre richiama l’attenzione su due aspetti che aggravano le problematiche del pronto soccorso. Il primo, la cronica assenza dei medici per garantire il servizio di medicina di continuità assistenziale, ovvero l’ex guardia medica. «Fatto – riflette Fiordelmondo - che ha portato ad accorpare i presidi tra più Comuni della Vallesina, con il risultato che molti cittadini, invece di recarsi nel presidio di un altro Comune, preferiscono andare al pronto soccorso di Jesi anche per casi di non assoluta urgenza, intasando ovviamente la lista di attesa».