Torrette saluta il top della Cardiologia: Gian Piero Perna in pensione, se ne va un'altra eccellenza

Fu il primario del passaggio del Lancisi da Borgo Rodi a via Conca. «Credo nel servizio pubblico»

Torrette saluta il top della Cardiologia: Gian Piero Perna in pensione, via un'altra eccellenza
Torrette saluta il top della Cardiologia: Gian Piero Perna in pensione, via un'altra eccellenza
di Maria Cristina Benedetti
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Sabato 27 Aprile 2024, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 16:26

ANCONA Il dualismo del cuore, che pompa sangue e scandisce emozioni, per Gian Piero Perna è la fusione di vita&professione. Il primario della Cardiologia di Torrette imposta il conto alla rovescia: meno sei, i mesi che lo separano dalla pensione.

A leggerla in filigrana, questa info significa che un’altra eccellenza della sanità locale, a fine novembre, lascerà la quotidianità del reparto. Campano di nascita, romano di formazione, marchigiano d’adozione, converte il versetto “in principio era...”: «Mi sono laureato all’Università Cattolica, al Gemelli, dov’è nato mio figlio Francesco che ora lavora lì, anche lui come cardiologo».

Il passaggio

Il filo che compone l'ordito della sua esistenza si intreccia, nel fluire delle parole, alle suggestioni.

Prima di arrivare nella Dorica, nel 1999, a Borgo Rodi, dove stava il cardiologico Lancisi, non ancora confluito a via Conca, era un camice bianco della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, la struttura creata e inaugurata da Padre Pio. Nel riavvolgere il nastro della memoria, Perna fissa l'immagine indelebile, sistemata nella mente alla voce “indimenticabile trasferimento”. È lui il primario che governò il passaggio dalla cittadella sanitaria di via Baccarani a quella di Torrette. «Era il 15 ottobre del 2003. Alle undici meno un quarto avevamo gestito l'ultima urgenza a Borgo Rodi; alle undici e un minuto avevamo preso in carico la prima della nuova era».

L’appuntamento

Sembra di toccarla, la concitazione del momento, tant'è vivida l’esposizione. «Eravamo riusciti a non interrompere il servizio, tenendo aperte, in contemporanea, due sale di emodinamica». Il comune denominatore tra mestiere&missione è rimasto lo stesso, di allora: «Ho sempre creduto nel servizio pubblico. Sarà per il brivido dell'emergenza». Colma di entusiasmo lo spazio temporale che lo separa dal traguardo di dicembre: «C’è ancora tempo, tanto tempo». Lo riempirà sempre del dualismo di quell'organo, muscolo e sensibilità, e dell'impegno per organizzare il convegno del 6, 7 e 8 giugno a Portonovo. «Sarà la 25esima edizione delle Giornate cardiologiche del Lancisi, che ho istituzionalizzato: come ogni anno, metteranno a confronto specialisti di fama internazionale». L’appuntamento è al Fortino Napoleonico, tutta la bellezza della metafora: è il suo luogo del cuore.

La storia si ripete, con un'altra tessera che scompone il mosaico della maestria della cura. Lascerà il campo, entro novembre, anche Giulio Argalia, il dirigente ospedaliero di Radiologia. Potrebbe avvalersi della possibilità di restare altri due anni in servizio, ma non in una posizione di vertice. Tornerà nella sua Sardegna, a Sassari, il medico radioterapista Francesco Fenu, con l’atout di un concorso vinto da dirigente. Esce di scena, senza appello, la primaria Lina Zuccatosta: andrà a Napoli, al Cardarelli, a dirigere la pneumologia interventistica, di cui ha profonda competenza. Il bando che l’ha imposta sul proscenio partenopeo l’ha vista distaccare di molto, con la forza del suo punteggio, i candidati-concorrenti. Non per scelta, ma per limiti d’età è fuori dall’organigramma di Cardiologia pediatrica Marco Pozzi. Il testimone passerà a Sergio Filippelli, quarantanove anni, lombardo, in corsia dal 2009 al Bambin Gesù di Roma. Passione, determinazione, per i suoi piccoli giganti d’umanità è il dottor Sandokan.

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