Ricatti hard e molestie anche in tribunale, accusa il cognato rom: «Mi ha violentata»

Avance e abusi, 54enne a processo. Con la scusa di aiuti economici avrebbe approfittato di lei

Ricatti hard e molestie anche in tribunale, accusa il cognato rom: «Mi ha violentata»
Ricatti hard e molestie anche in tribunale, accusa il cognato rom: «Mi ha violentata»
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Giovedì 25 Aprile 2024, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 15:24

ANCONA Il caso era esploso durante un incontro di chiarimento tra le due famiglie rom. Accuse, smentite, poi una lite furibonda tra sorelle. Quindi, la denuncia ai carabinieri, dove la presunta vittima, dopo mesi di silenzio, ha superato la paura e ha trovato il coraggio di puntare il dito contro il cognato: «Mi ha violentata». Lui, 54 anni, in carcere per altri reati, ora è a processo per violenza sessuale.

Le testimonianze

Ieri sono stati ascoltati moglie e figlia dell’imputato (difeso dagli avvocati Luca Pellegrini e Matteo Bettin) che hanno parlato di un clima sereno in famiglia: «Lei veniva sempre a casa nostra dopo il lavoro per riprendere i tre figli che accudivamo, mangiava con noi, rideva e scherzava: non è mai successo nulla» hanno spiegato davanti al collegio penale presieduto da Carlo Cimini.

Ben diverso è il racconto fatto dalla vittima, una colf d’etnia rom (assistita dall’avvocato Germana Riso). In sede di incidente probatorio ha confermato di essere stata sempre oggetto di attenzioni particolari da parte del cognato, ma la situazione sarebbe peggiorata dal novembre 2022 quando il marito è finito a Montacuto e lei è rimasta sola in casa. Il cognato si sarebbe proposto di aiutarla economicamente, le avrebbe promesso di trovare un lavoro per il marito, una volta tornato in libertà, in cambio di una prestazione sessuale. Le avrebbe fatto strane visite negli orari in cui era sola, anche nell’hotel in cui faceva le pulizie.

Più volte le avrebbe rivolto battute a sfondo sessuale e l’avrebbe spinta contro il muro nel tentativo di baciarla, perfino nell’ascensore del tribunale. E per farla tacere l’avrebbe minacciata: «Provaci, dopo vediamo». Il clou il 13 novembre 2022 quando il 54enne si sarebbe presentato a casa della donna con la scusa di chiederle 50 euro in prestito: qui l’avrebbe scaraventata sul letto e violentata. Dopo la denuncia nel febbraio 2023, il gip aveva disposto nei confronti dell’imputato il divieto di avvicinamento alla vittima e ai figli. Poi, il giudizio immediato. Lui, già sentito dai giudici, ha negato tutto. La sentenza è attesa per il 12 giugno.

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