Ancona, inferno in casa, picchia la moglie malata per avere i soldi da giocare: «Togliti di mezzo e buttati dal balcone»

Ancona, inferno in casa, picchia la moglie malata per avere i soldi da giocare: «Togliti di mezzo e buttati dal balcone»
Ancona, inferno in casa, picchia la moglie malata per avere i soldi da giocare: «Togliti di mezzo e buttati dal balcone»
di Federica Serfilippi
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Giovedì 18 Aprile 2024, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 14:11

ANCONA Il vizio del gioco avrebbe sfaldato il loro matrimonio. I litigi, infatti, sarebbero divampati proprio per le questioni economiche e la gestione dei soldi. «Lui si giocava tutto, alle spese ho sempre pensato tutto io» aveva detto in aula la moglie, una 52enne disabile in carrozzina, puntando il dito contro l’uomo sposato più di vent’anni fa e finito a processo per maltrattamenti in famiglia.

La pena

Ieri pomeriggio, è arrivata la sentenza del giudice Maria Elena Cola: l’uomo, un 56enne campano ma da tempo residente nel capoluogo dorico, è stato condannato a tre anni e mezzo di carcere.

Il processo è stato incardinato dopo la denuncia sporta dalla donna ai carabinieri. Era il settembre del 2021. Aveva preso coraggio dopo l’ennesimo episodio di violenza subito tra le mura domestiche. Stando a quanto denunciato, la 52enne era stata presa a pugni mentre lavava i patti, nel corso di un litigio, scoppiato sempre per motivi economici.

Le percosse prese le avevano fatto rompere gli occhiali e il giorno dopo era andata al lavoro con un occhio nero. Inizialmente, aveva fatto intendere che aveva sbattuto accidentalmente contro un armadio ma poi si era confidata con un'amica sulle reali cause dell’ematoma. Ai carabinieri, la 52enne aveva elencato tutti gli episodi di violenza subiti nel corso del tempo.

Dal processo è emerso che l’imputato era solito spendere tutto lo stipendio per fare scommesse. La donna provvedeva alle spese. A un certo punto, lui avrebbe chiesto i soldi alla moglie. Al “no” sarebbero corrisposte minacce e botte. «Buttati dal balcone così ti levi di mezzo» sarebbe arrivato a dirle l'imputato, difeso dall’avvocato Giuseppe Spedicato. Nel 2022 la donna ha fatto una seconda denuncia per integrare la prima perché il marito, anche se non viveva più con lei, continuava a tormentarla. In una occasione l'ha aspettata che uscisse dall'avvocato per minacciarla: «Ti distruggerò». Quasi scontato il ricorso in appello.

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