Cardeto, con i Radioamatori l’idea di un museo dedicato a Marconi

Cardeto, con i Radioamatori l’idea di un museo dedicato a Marconi
Cardeto, con i Radioamatori l’idea di un museo dedicato a Marconi
di Antonio Pio Guerra
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Domenica 28 Aprile 2024, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 13:05

ANCONA Qui Ancona, direzione mondo. È iniziata ieri mattina, sul Monte dei Cappuccini, la due giorni di rievocazioni organizzata dall’Associazione Italiana Radioamatori di Ancona per ricordare la permanenza in città di Guglielmo Marconi. Il celebre inventore bolognese visitò la Dorica nel 1904 e ne approfittò per compiere alcuni esperimenti. Come base temporanea scelse il vecchio faro, al Cardeto. «Voleva capire la differenza di propagazione delle onde radio tra il giorno e la notte» spiega Marco Olivieri, segretario dell’Ari Ancona.

La sigla

Proprio ieri si è celebrato il Marconi Day, l’evento internazionale che gli appassionati delle onde radio dedicano al padrino di questa disciplina.

Per l’occasione, la stazione radio costruita sul Monte dei Cappuccini ha assunto un nominativo speciale, detto marconiano: tale sigla - che identifica il luogo di trasmissione - viene rilasciata direttamente dal Ministero ai soli siti dove operò Marconi. Nel caso di Ancona, l’identificativo è IY6GM. Diversi gli esperti che ieri si sono avvicendati alla radio per parlare coi loro omologhi di tutto il mondo, raccontando le gesta anconetane di Marconi. Come Stefano Gigli, che dal suo camper è riuscito a collegarsi con l’Inghilterra. «A noi piace fare la radio, cioè collegarsi con altri che condividono questa passione, nel mondo o vicino casa perché la distanza non è la cosa più importante» ci spiega.

La sicurezza

La giornata è scandita dagli impulsi del telegrafo, visto che sul Monte dei Cappuccini ci si è attrezzati per comunicare come facevano i marconisti di una volta. Una giornata di festa condita però da un pizzico di amarezza. Se nel 2004, infatti, i radioamatori poterono montare la loro stazione nella piccola casa che ospitò Marconi, oggi la struttura - di proprietà del Demanio - è off limits. Ergo: bisogna stare fuori. Problemi di sicurezza, dicono. Da fuori, l'interno pare in stato di abbandono. «Come Associazione ci piacerebbe poterci realizzare un museo permanente di attrezzature ed una piccola stazione per creare un polo marconiano» dice Olivieri. «Quella soluzione a noi piacerebbe, potrebbe dare una senso ancora più compiuto a quel luogo che, appunto, ha una storia importante» risponde l’assessore al Patrimonio Angelo Eliantonio. Da tempo, infatti, il Comune cerca un modo per rivitalizzare la zona del vecchio faro. L’ipotesi era quella di acquistare il terreno dal Demanio. «Dobbiamo capire con loro come gestire la parte legata alla riqualificazione da mettere in atto nel pacchetto complessivo di misure e accordi che riguardano il Parco del Cardeto. Più avanti ci saranno novità» conclude Eliantonio.

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