Rapine nelle ville, gli "specialisti" viterbesi in manette a Montefiascone e a Vetralla

Carabinieri
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Giovedì 4 Novembre 2021, 06:50 - Ultimo aggiornamento: 15:00

Specializzati in rapina in villa. E non solo. I carabinieri di Aprilia in collaborazione con il Nucleo investigativo di Viterbo, la stazione di Vetralla e la compagnia di Montefiascone hanno disarticolato la banda che nell’estate del 2020 ha terrorizzato, sequestrato e rapinato una famiglia romana.

Svolta nelle indagini sulla rapina ai coniugi Lanza ad Aprilia: 6 arresti dei carabinieri

La banda era composta da 6 uomini, tre dei quali residenti nel Viterbese. Uno viveva a Montefiascone, si tratta di un macedone arrestato più volte per droga. Gli altri due sono residenti a Vetralla, si tratta di due parenti uno di 70 anni e uno di 35 di origini rom ma stanziali nella Tuscia. Non solo, uno dei membri della banda residente ad Aprilia, nel 2017 era stato arrestato dai carabinieri di Montefiascone per furto.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, coordinati dalla Procura di Aprilia, la banda avrebbe messo a segno un colpo particolarmente violento e ben pianificato. Il provvedimento cautelare, notificato ieri agli indagati, scaturisce a conclusione dell’operazione Oasi, che ha avuto inizio l’11 luglio 2020 ad Aprilia, quando una coppia di coniugi titolari di attività imprenditoriali immobiliari in provincia di Latina e Roma fu brutalmente rapinata.

I coniugi sono i titolari di un golf club ad Aprilia e la rapina fu messa in atto in due tempi e luoghi diversi.

Mentre due dei cinque rapinatori tenevano in ostaggio la coppia nella tenuta in provincia di Aprilia gli altri, con l’autovettura rapinata alla coppia poi data alle fiamme, si recavano nell’abitazione romana, in via Basento. Qui avrebbero asportato una cassaforte piena di gioielli costosi.

Le immediati indagini hanno permesso di accertare che la banda per mettere a segno il colpo si sarebbe avvalsa della collaborazione del custode del Golf club, che poco tempo dopo si è suicidato. A mettere gli investigatori sulle tracce dei rapinatori sarebbero state le immagini della video sorveglianza. E grazie alla collaborazione con i militari viterbesi gli indagati sono stati identificati. I loro nomi, sopratutto quelli dei due residenti a Vetralla, comparivano i tutti i database.

Una volta avuti i nomi e i cognomi sono stati messi sotto intercettazione. La collaborazione con i militari del Nucleo Investigativo di Viterbo e la visione dei sistemi di video sorveglianza del luogo dove era stata consumata la rapina consentivano di identificare inizialmente R.E., pregiudicato noto alle forze di polizia operanti nella Tuscia e successivamente i complici in A.E., A.D.C. , R.B. e C. D. tutti di etnia rom legati fra loro da vincoli di parentela.

Tutti sono finiti agli arresti, tre in carcere e tre ai domiciliari come disposto dal gip del Tribunale di Viterbo.

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