Vaccini, medici di famiglia contro la Regione: "Presi in giro, le farmacie prenotabili online e noi no"

Fiore a sinistra
Fiore a sinistra
di Federica Lupino
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Lunedì 7 Giugno 2021, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 13:23

“Siamo stufi di essere presi in giro. Ancora una volta, non c’è traccia dei medici di famiglia sul portale regionale per le prenotazioni dei vaccini. Le farmacie ci sono, noi no”. C’è ancora amarezza nelle parole di Michele Fiore, segretario della Fimmg, il sindaco di categoria più rappresentativo.

Dal 17 maggio la Regione Lazio aveva annunciato il loro inserimento nella rete dei centri vaccinali come unità di cure primarie. Poi si era parlato del 4 giugno. Ma ancora non è avvenuto. Quali siano i problemi tecnici paventati per giustificare la mancanza per i medici non è ancora chiaro. “Si è anche parlato del fatto che è più facile inserire il monodose Johnson&Johnson. Il punto resta sempre quello: per le farmacie c’è, per noi non è disponibile”, stigmatizza.

Eppure, qualcosa di positivo c’è: la Asl di Viterbo sta destinando molte fiale alla categoria. “La scorsa settimana – rivela Fiore – c’erano a disposizione 400 dosi Pfizer e quella entrante 600. Ognuno dei circa 200 medici vaccinatori poteva quindi ricevere due fiale Pfizer, a cui aggiungere una Moderna”. Purtroppo, però, non tutte le fiale a disposizione sono state “prenotate” dai colleghi di Fiore. “Forse erano talmente abituati a una fornitura inconsistente, come è stato per mesi, che hanno presentato richieste timide.

Ma adesso che abbiamo questa disponibilità di farmaci, auspico - sottolinea - che tutti i medici aderenti alla campagna vaccinali ordinino  le dosi a disposizione”. In ogni caso, sinora la categoria ha vaccinato oltre 10.000 viterbesi tra prime e seconde dosi.

Non manca una stoccata alle farmacie. “La loro adesione – ricorda Fiore - è stata decisamente bassa, non più del 10%. Resta però la richiesta di collaborazione con i medici che materialmente somministrano il farmaco. Ai colleghi ribadisco di stare attenti: ricordo che ci sono degli accordi regionali e nazionali da rispettare. Inoltre, i locali in cui si effettuano le vaccinazioni devono possedere determinati requisiti e il consenso informato che va raccolto, come stabilito dalla Cassazione, è un atto medico che non può essere svolto da un farmacista”.

Per quanto riguarda il vaccino ai minori, Fiore racconta di numerose richieste già arrivate dalle famiglie. “Non appena si è diffusa la notizia, molte mamme ci hanno chiamato per avere informazioni. Prima ci siamo concentrati sui più fragili, categoria quasi esaurita. Adesso dirò ai colleghi di vaccinare tutti quelli che lo chiedono, con il criterio dell’età e delle patologie. Insomma, raccomanderò di usare sempre il buon senso”, conclude Fiore.

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