Nel fine settimana immergersi nei campi di lavanda in fiore della Tuscia viterbese

Un campo di lavanda
Un campo di lavanda
di Carlo Maria Ponzi
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Giovedì 24 Giugno 2021, 09:31

Lavanda: sostantivo femminile, recita il dizionario. Non casualmente nel fine settimana si può ammirare l’esplosione della lavanda in fiore a Tuscania, presso l’azienda agricola Sensi, anch’essa da accordare al femminile, guidata com’è dalle sorelle Claudia e Patrizia che hanno avviato la coltivazione della pianta,  realizzando una linea cosmetica a base di olio extravergine d’oliva e olio essenziale, insieme ad altri prodotti che si fregiano del marchio Dop. Una passeggiata per raggiungere i campi di lavanda è proposta per domenica 27 giugno dalla guida turistica Anna Rita Properzi (333 4912669).«Si tratta di un modo originale per conoscere la città – afferma - durante il periodo della fioritura della lavanda di cui Tuscania, grazie a molti produttori, può vantare la tradizione da almeno 16 anni, tanto da essere diventata una piccola oasi provenzale in Tuscia».

Ma ancora domenica si può effettuare un percorso sensoriale tra i campi di lavanda tra le colline vulcaniche dell’agriturismo “La Piantata”, punteggiato da tombe etrusche del IV sec. a.C, un bosco di cerri e querce che costeggia costeggia il torrente Arrone, fino ad arrivare a un casale costruito nei primi anni dell’800, circondato da colline sommerse di lavanda in fiore (info:  333 4912669).

Ma domenica non mancano altre proposte.

Con “Percorsi Etruschi” si sperimenta un viaggio al tramonto tra natura e archeologia al Parco di Vulci grazie a un trekking tra le rovine di quella che fu una delle più importanti città dell’antichità: info e prenotazioni 320 3149587, 327 4570748.

Con le guide turistiche Sabina (333.35975239 e Tatiana (335.5896843) il viaggio copre un arco cronologico che tocca gli etruschi e il medioevo. Il merito è di Tarquinia, patrimonio Unesco, sede di un unicum della storia dell’arte di tutti i tempi (le tombe etrusche delle necropoli di Monterozzi) e di un centro storico pressoché intatto.

Per chiudere le segnalazioni della giornata un accenno merita il consiglio di “Antico Presente” per una visita al Palazzo Altieri di Oriolo Romano, risalente risale alla metà del XVI per volontà di Giorgio III Santacroce, che, come spiega Sabrina Moscatelli (339 5718135), “per formazione culturale vicino agli ideali umanistici, realizzò un raro modello di impianto urbanistico “a misura d’uomo” con il sapiente rapporto tra spazi e volumi, che segue la norma leonardesca”.

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