La Tuscia tra arte e natura: escursioni alla scoperta di palazzi nobiliari, eremi e castelli

Monte Fogliano (Vetralla): eremo di San Girolamo
Monte Fogliano (Vetralla): eremo di San Girolamo
di Carlo Maria Ponzi
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Venerdì 18 Novembre 2022, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 18:54

Nel fine settimana a spasso nella Tuscia, per ascoltare le storie di famiglie nobiliari, visitare romitori immersi nei boschi e castelli medievali.

“La famiglia Bruschi Falgari; tra storia e storie”: è il titolo della visita teatralizzata (sabato 19 novembre, dalle 15,30 alle 17,30), a Palazzo Bruschi Falgari di Tarquinia con la guida turistica Claudia Moroni e gli studenti dell’IISS “Vincenzo Cardarelli”. «Con l’evento – afferma Claudia - sarà possibile fare un salto nel tempo, tornando ai fasti della Tarquinia di fine 800 per conoscere gli ospiti illustri di Palazzo Bruschi Falgari.  La trama delle loro storie, in cui si intrecciano fervore, rivalità, rancori, dedizione e lungimiranza verrà narrata dalla vivace recitazione degli studenti che daranno vita ai personaggi della famiglia».

Domenica, dalle ore 9,30, escursione all’eremo di San Girolamo sul Monte Fogliano con “Lipu” (lega italiana protezione uccelli). Anello di circa 9 km con dislivello di circa 300 m; appuntamento alle ore 9 a Viterbo, al parcheggio dell’asilo in fondo a via Garbini, davanti la rotatoria IperConad. Da sapere: il toponimo deve il suo nome non già Girolamo, biblista monaco cristiano romano e dottore della Chiesa, ma a un certo frate Girolamo Gabrielli, rampollo di una facoltosa famiglia senese, che scavò il romitorio nella roccia viva, nella prima metà del ‘500 quando decise di ritirarsi in questa zona della Tuscia per dedicare la sua vita alla meditazione ed alla preghiera.

Sempre domenica, la guida turistica e ambientale Sabrina Moscatelli (339.5718135) fa tappa a Vasanello per visitare (e ammirare) il “Castello Orsini”.

Nel 1285 venne costruito il primo torrione a difesa del territorio e nella seconda metà del Quattrocento ritornò agli Orsini che trasformarono completamente il maniero in una dimora gentilizia, affrescando i soffitti a cassettoni e i fregi con motivi araldici che celebravano i loro matrimoni con importanti famiglie. 

«Il più importante fu quello di Orso Orsini e Giulia Farnese – spiega Sabrina - la bella senza volto, ovvero la sorella di Alessandro che, una volta divenuto papa Paolo III, per non oscurare la dignità della famiglia infangata dal ricordo di Giulia quale amante del vecchio papa Alessandro VI Borgia, decreta una sorta di “damnatio memoriae” ai danni della sorella, facendo si che ogni suo ritratto lei scomparisse per sempre dalla faccia della terra».

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