CAPODANNO Tuffo nel torrente gelato e circondato dalla neve: ecco perché Angelo lo ha fatto

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Le 10 del mattino del primo giorno dell’anno. Nevica. Un uomo in costume da bagno si avvicina alle acque gelide del torrente Veses. Senza incertezze, con passo sicuro, si immerge un po’ alla volta, fino a un tuffo deciso. Dalla testa ai piedi. Poi riemerge, immediatamente ma senza scappare dal letto del torrente. Esulta, mentre i piedi restano nell’acqua, manda a quel paese il 2020 e augura buon anno a tutti. AVVERSITÀ NATURALI È questa la storia del rito scaramantico di Angelo Paganin, ripreso dalla moglie, Emanuela Bittante, e pubblicato su Facebook. «Dobbiamo affrontare tutte le avversità, e superarle, anche quelle della natura» spiega Paganin al telefono. Un rito può avere molte letture, l’interpretazione dipende anche dal vissuto di chi lo celebra. Angelo, con l’acqua, ci lavora. Guida l’Ondablu, con cui gestisce le piscine di Santa Giustina e Pedavena, «due impianti che nel 2020 abbiamo dovuto tenere chiusi per 26 settimane. Tutto ciò ha comportato un danno economico, lavorativo, ricreativo, sociale». E allora, ha pensato Paganin, se questo tuffo simbolico non posso farlo in piscina, vado nel “mio” Veses. In quel torrente che scende dalla Valscura, attraversa San Gregorio nelle Alpi e Santa Giustina, costeggiando anche l’abitazione di famiglia, ai Paluch. LA PROMESSA «Fare il bagno in quel punto del Veses è una tradizione, d’estate. Di solito l’acqua è molto più profonda di oggi (il riferimento è alla mattina dell'1 gennaio, ndr), così io mi tuffo dalla roccia che si vede nel video - racconta Paganin -. Ma noi avevamo anche un’altra tradizione: a Pasqua, tutti al mare a Eraclea. Nel 2020, con il lockdown, non è stato possibile. Allora abbiamo ripiegato sul Veses e in quel momento ho deciso che se la situazione non fosse cambiata, avrei ripetuto quel bagno anche il primo giorno dell’anno». E venerdì, 1 gennaio 2021, Angelo non ha tradito l’appuntamento con se stesso. “Un bagno benaugurante per un 2021 in salute, armonia e serenità a tutti. Auguri, Happy New Year, Feliz Ano Novo, Ein Frohes neues Jahr” ha scritto sul post del proprio profilo, presto raggiunto da centinaia di “like” e commenti. «Ho rotto il ghiaccio» aggiunge al telefono, e il riferimento è alla nuova tradizione, non alla superficie di un’acqua comunque non proprio inaffrontabile, sopra i 10 gradi dice lo stesso Angelo. «Il problema è la temperatura esterna», assicura, e chiunque abbia fatto il bagno a dicembre o gennaio, mare lago o fiume che sia, non potrà che dargli ragione. A Capodanno nevicava, quindi l’ambiente era attorno agli zero gradi. «Volevo lanciare un segnale. Penso alle piscine, spero a una riapertura veloce, io punto al primo febbraio. A patto che le restrizioni siano le stesse successive al lockdown». Se ce ne fossero di ulteriori, la riapertura degli impianti rischia di diventare utopia e dovremo fare tutti come Paganin, imitarlo nel suo bagno di Capodanno. Tuffarci nel Veses, per scaramanzia o per altro.