Tarquinia da scoprire e da gustare in una giornata: le tre esperienze da non perdere

Ara della Regina
Ara della Regina
di Maria Serena Patriarca
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Domenica 9 Ottobre 2022, 07:29 - Ultimo aggiornamento: 07:30

Non solo mare: a meno di due ore di auto da Roma, Tarquinia è la meta ideale se volete prendervi una pausa rigenerante dalla grande città. L’autunno, complice il mite, è la stagione ottimale per scoprire questo meraviglioso borgo della Tuscia viterbese, e fare una full immersion di archeologia, natura, enogastronomia di qualità. Qui tutto rievoca gli Etruschi e la loro affascinante civiltà, ancora oggi avvolta da mille misteri. E i vigneti a perdita d’occhio di questo territorio ci parlano di una tradizione enologica che affonda le sue radici già in età etrusca, dove il vino veniva servito caldo e aromatizzato con miele e spezie.

KITE SURF E RITO DELLA SABBIA: IL PARADISO DEGLI SPORTIVI E DEI ROMANTICI

Il vento dei mesi autunnali è alleato di chi ama per praticare surf e kitesurf sul litirale di Tarquinia. Ecco perché, specialmente nel weekend, gli amanti di questi sport fanno rotta sulle spiagge della cittadina etrusca nel Viterbese. Ma Tarquinia è anche sinonimo di wedding destination internazionale, poiché è una tappa molto amata dalle coppie (specialmente i “crocieristi” stranieri) che sognano i riti nuziali simbolici che più fanno sognare. Ecco perché, in diversi resort sul mare a Marina Velca, si possono fare o rinnovare le promesse matrimoniali in stile anglosassone: in spiaggia, al tramonto, o fra le palme di verdi giardini dove viene allestito il classico arco di tulle e rose per cerimonie en plein air.

 

COME INDIANA JONES, ALLA SCOPERTA DELL’ARA DELLA REGINA

L’Ara della Regina è il più grande dei templi etruschi ad oggi conosciuti e sorge in posizione dominante sul "Pian di Cìvita", non distante dal borgo medioevale di Tarquinia.

Risalente al VI secolo a.C., in questo santuario sono stati rinvenuti i Cavalli Alati del Carro Divino, conservati nel Museo archeologico nazionale di Tarquinia. L’Ara della Regina quasi certamente doveva essere il tempio più importante di tutte le città etrusche (la dodecapoli etrusca) e i megaliti con cui è costruita sono di pietra calcarea marina detta “macco”. Quest’opera monumentale, dove l’archeologia si fonde con la spiritualità, evoca il mito di Tagete, ma anche culti e cerimonie legati al mondo dell’Aldilà. L’Ara sorge in un contesto campestre dove è bello fare escursionismo, e passeggiare nella natura fruendo in maniera multisensoriale della camminata stessa: in autunno il profumo della menta selvatica inebria questi campi. Per le visite di questo sito archeologico unico nel suo genere si possono consultare i siti web www.etruriaguide.it oppure www.artemideguide.it. 

BUEN RETIRO PER I SOMMELIER: CIN CIN CON I VINI DEL TERRITORIO E I PRODOTTI A KM ZERO

Altro il vino non è se non la luce del sole mescolata con l’umido della vite”, diceva Galileo Galilei. Tarquinia è anche il paradiso dei sommelier: le microvinificazioni selettive hanno reso possibile l’individuazione e la scelta produttiva, nei vigneti a km zero, di vini rossi come il Syrah, di vini rosati e di bianchi come la Malvasia e il Viognier.  L’autunno vede protagonisti i vini rossi anche nella gastronomia locale: questa è la stagione dei risotti con i funghi, delle frittate con le verdure dell’orto, delle focacce da servire calde all’aperitivo. Un evergreen sono le ciambelline al vino bianco aromatizzate all’anice o al finocchio, dessert da servire con il caffè a fine pasto. Fra i vicoli del borgo medievale non c’è che l’imbarazzo della scelta in fatto di trattorie dove assaggiare l'acquacotta, la tipica zuppa di verdure e patate con fette di pane casareccio, insaporita da cipolla, pomodoro aglio e olio.

SARCOFAGI, TOMBE DIPINTE E CULTO DI MITRA: FULL IMMERSION DI CULTURA AL MUSEO NAZIONALE ETRUSCO

Il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia è uno dei musei più importanti in assoluto dedicati al mondo etrusco: è ospitato all'interno di Palazzo Vitelleschi, che risale al XV secolo, nel cuore della città medievale, ed è una tappa molto interessante anche per le famiglie con bambini, specialmente se nell'età scolare in cui si studiano gli Etruschi. Una visita al Museo è un’immersione nella cultura etrusca e in tutte le sue svariate contaminazioni nei secoli. Un “must” assoluto da non perdere sono i Cavalli Alati, ritrovati proprio nell’Ara della Regina e simbolo del forte legame che gli Etruschi attribuivano alle dimensioni “altre” e alla vita dello spirito che trascendeva la concretezza del mondo reale. Non dimenticate di ammirare la statua marmorea di Mitra che uccide il Toro: quello dedicato a Mitra era un culto misterico di derivazione orientale riservato ai soli uomini, a cui si accedeva con sette prove di iniziazione. La tradizione di questo culto voleva che dal sangue e dal midollo del toro fossero nate tutte le specie viventi della terra. Mitra, Dio del Sole, veniva festeggiato in occasione del solstizio, e si tramandava fosse nato in una grotta da una madre vergine. Nel Museo anche una vasta selezione di utensili e oggetti votivi in terracotta e uova di struzzo dipinte, che venivano messe all'interno delle tombe per rappresentare la rinascita della vita oltre la morte. Suggestive, inoltre, le Tombe dipinte, come la Tomba del Triclinio (del V secolo a.C., che rappresenta un banchetto etrusco), la Tomba della Nave e la Tomba delle Olimpiadi, tutte tombe originali ricostruite tramite la tecnica dello strappo. A Tarquinia sono state rinvenute quasi 7mila tombe, di cui ben 150 dipinte.

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