Atmosfere celtiche nel cuore della Tuscia: l’autunno è la stagione ideale per fare una passeggiata nella Faggeta Vetusta dei Monti Cimini, uno dei boschi più affascinanti del Lazio nonché Patrimonio Unesco. Soffice muschio verde, foglie che dal giallo sfumano nell’arancione e nel rosso, e giganteschi massi trachitici: siamo a 1053 metri di altitudine e qui si respira un’aria pura e fresca.
Una sottile nebbiolina avvolge gli alberi centenari del bosco, conferendo ai sentieri un fascino che rievoca i racconti di troll e gnomi delle favole nordeuropee.
La particolarità di questo momento dell’anno è che, camminando nel bosco, si è circondati da una sorta di “nevicata” di foglie che si staccano dalla cima degli alberi, fenomeno che conferisce al luogo una magia unica nel suo genere. Un apposito sentiero ben indicato conduce al sito dei cosiddetti Massi Trachitici, giganteschi blocchi di pietra di origine vulcanica ora ricoperti da un soffice manto di muschio verde vivo. Sulla corteccia di molti faggi, assieme al muschio, si possono notare i bellissimi licheni fogliosi denominati Lobaria Pulmonaria, caratteristici delle zone boscose con un microclima particolarmente umido. Un percorso più lungo, di circa due ore e mezza, conduce al Poggio Nibbio.
Nella Faggeta c'è inoltre un macigno ovoidale che da secoli si regge in bilico su di una piccola base di appoggio: si tratta del "sasso menicante"; basta far leva con un bastone per vederlo oscillare. Pensate che Plinio il Vecchio lo definì un miracolo della natura. Il versante Nord del monte Cimino è una zona di importanza comunitaria e di protezione speciale per il ricco patrimonio di flora e di fauna che essa preserva. Una visita la merita inoltre il borgo medievale di Soriano nel Cimino, con il maestoso Castello Orsini (che riaprirà al pubblico a dicembre) e l’antica chiesa della Misericordia. E se il vostro intento è, invece, un itinerario enogastronomico non perdete l’occasione per gustare una delle prelibatezze dolci tipiche del paese: il tiramisù con i marroni.