«Con i voli Covid-tested il virus resta a terra e si salvano le vacanze in Italia riportando gli stranieri nel Belpaese, americani in primis». Così l'ad di Adr Marco Troncone: la società che ha in mano il Leonardo da Vinci ha messo in pista per prima in Europa un modello di testing, promosso anche dalle Nazioni Unite, per garantire spostamenti anti-virus e anti-quarantena e da tempo preme per allargare la sperimentazione ad altre destinazioni.
Cosa che adesso il governo si appresta a fare per accompagnare il pass per le vacanze e cercare di competere con la Grecia e non solo.
Il governo si prepara ad allargare la rete dei voli Covid-tested per riportare i visitatori stranieri nel Belpaese, è una buona notizia per il turismo italiano?
«Si tratta di una decisione che ci rende fieri perché sancisce la validità del modello definito da Aeroporti di Roma e soprattutto conferma la rilevanza di questo protocollo di viaggio in vista dell'auspicata ripresa della connettività, al fine di gestire da subito la ripresa del traffico nella massima sicurezza e con restrizioni compatibili con la volontà di movimento dei viaggiatori, in particolare sulle tratte internazionali e intercontinentali, strategiche per il nostro Paese».
Ma Adr da mesi premeva per una soluzione di questo tipo e per attuarla manca comunque ancora un'ordinanza del Mims e del ministero della Salute, in lavorazione. Considerato che è adesso che la gente prenota per le vacanze non pensa che sia già troppo tardi?
Perché i voli bolla sono fondamentali per attirare il turismo Usa e non solo?
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«La sicurezza è un elemento importante per tutti, non solo per gli americani. Certo dagli Usa, molto avanti con la campagna vaccinale, immaginiamo che il turismo riparta molto velocemente: ogni misura per trasmettere l'immagine di un Paese in prima linea nell'individuare soluzioni innovative per consentire la ripresa del turismo e per assicurare una buona esperienza di viaggio in sicurezza sarà certamente apprezzata».
Come ha fatto la Grecia.
«Proponiamo una soluzione innovativa con controlli pre-partenza e in arrivo su tutti i passeggeri a fronte dell'esclusione dell'obbligo di quarantena fiduciaria, regolata da un'ordinanza congiunta dei ministeri competenti, Mims, Salute e Farnesina».
Avete avviato i voli Covid-tested verso gli Usa già a dicembre, con quali risultati fin qui?
«Dopo 5 mesi di attività e quasi 10 mila passeggeri testati, abbiamo intercettato solamente lo 0,13 per cento di passeggeri positivi che sono stati comunque isolati, garantendo un corridoio pulito. Il percorso è iniziato la scorsa estate sulla tratta domestica Roma-Milano in partnership con Alitalia, Regione Lazio e Istituto Spallanzani, prima rotta covid-tested in Europa alla quale sono poi seguiti i corridoi senza quarantena fiduciaria sui collegamenti intercontinentali di Alitalia e Delta con gli Stati Uniti. Proprio in questa settimana altre due compagnie aeree, American Airlines e United Airlines, avvieranno collegamenti Covid-tested con New York».
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