Perugia da vedere e da mangiare: le tre cose da non perdere

Arroccata sui colli e punteggiata da caratteristici tetti a spiovente, Perugia racconta con un’immagine romantica la sua antica storia

Perugia da vedere e da mangiare: le tre cose da non perdere
Perugia da vedere e da mangiare: le tre cose da non perdere
di Francesca Spanò
5 Minuti di Lettura
Giovedì 3 Marzo 2022, 17:03

Un antico baluardo difensivo, ma anche una ridente città idealmente abbracciata da dolci pendii: Perugia si presenta così, tra le sue tante contraddizioni e la sua immediata bellezza. Con un passato medievale importante e i resti del passaggio etrusco in città, ha tanto da raccontare, a cominciare dal suo ingegnoso acquedotto che, attraverso i rilievi collinari portava l’acqua all’acropoli. Oggi, come allora, il centro storico è suddiviso in cinque quartieri, ciascuno corrispondente a una porta medievale. Si tratta di Porta Sole, Porta di Sant’Angelo, Porta di Santa Susanna, Porta Eburnea e Porta di San Pietro. 

Cosa vedere a Perugia

La cinta muraria etrusca che la racchiudeva, è ancora visibile in molti punti e racchiude il Colle Landone e il Colle del Sole, mentre il suo centro storico, si trova adagiato su una serie di alture collinari a breve distanza dal Tevere. La città conserva il suo aspetto medievale e unisce numerosi insediamenti residenziali e produttivi, così come varie aree verdi. Nei secoli è stata la patria del Perugino e del Pinturicchio e, soprattutto ha permesso la formazione di artisti come Raffaello Sanzio, Pietro Aretino e Piero della Francesca. La prima organizzazione del centro storico diviso in diverse parti si deve proprio agli Etruschi, che la fondarono su un precedente insediamento umbro oggi del tutto scomparso. Successivamente, la fortificarono con una prima cerchia di mura, tra il IV e il III secolo a.C e con i loro tre chilometri, andarono a inglobare i due colli principali, quello del Sole a nord e quello Landone a sud. Ne resta una parte, oltre alla cosiddetta Porta Marzia e all’Arco di Augusto (o Arco Etrusco). Dal III secolo a.C Perugia entrò sotto l’influsso dell’influenza romana e successivamente fu incendiata nel 41 a.C durante il Bellum Perusinum e ricostruita per volere di Augusto. Distrutta dai Goti e conquistata dai bizantini, ha avuto sicuramente una storia intricata che ne ha forgiato carattere e profilo. Nel periodo medievale furono edificati la cattedrale entro le mura e il Comune, così come l’acquedotto e i numerosi campanili che ancora adesso rendono inconfondibile la città. Oggi è un polo culturale, produttivo e direzionale e grande meta turistica, con una delle Università più antiche di Italia.

Perugia, tre cose da vedere (tra le altre)

Piazza IV novembre

Questa bellissima piazza sorge nel cuore antico cittadino . Fu edificata sull’antico Foro e vi si affacciano la cattedrale di San Lorenzo e il Palazzo dei Priori. Sede del municipio dai tempi del Libero Comune, ospita anche la Galleria Nazionale dell’Umbria che comprende molti capolavori del Perugino e ospita eventi prestigiosi come Umbria Jazz. Suo centro nevralgico è la Fontana Maggiore, con due vasche poligonali in marmo sormontate da una conca in bronzo e opera di Nicola e Giovanni Pisano.

La Porta Marzia

Alla prima cerchia muraria risalgono diverse porte, come la Porta Marzia, che rappresentava l’accesso meridionale alla città. Formata da un arco a tutto sesto, è in travertino. Sul lato opposto c’è l’Arco etrusco, o Arco di Augusto dal nome dell’imperatore che rifondò la città. La Porta Marzia è una delle più antiche porte cittadine di origine etrusca e si trova in via Marzia. Risale al III secolo a.C e nel Cinquecento venne inglobata nella muratura esterna della Rocca Paolina.

Il nome può essere legato al fatto che nelle vicinanze si trovava un tempio di Marte o perché non lontano si svolgevano i giochi marziali.

L’Ipogeo dei Volumni

Risale all’epoca etrusca e rappresenta uno dei più completi esemplari di tomba etrusca che si sono conservati fino ai nostri giorni. Conosciuta in ogni dove, la tomba etrusca, non è al momento visitabile a causa dell’emergenza sanitaria ancora in corso. Resta comunque accessibile la Necropoli, l’Antiquarium e i depositi. Scoperto nell’Ottocento, l’Ipogeo dei Volumni fa parte della necropoli etrusca del Palazzone. Quest’ultima è formata da quasi duecento tombe a camera scavate nel terreno databile dal V secolo a.C fino all’età ellenistica.

Torgiano

A pochi chilometri a sud di Perugia, si incontra questo centro creato intorno a un castello medievale, di cui resta molto poco. Il pittoresco borgo è considerato tra i più belli in Italia. In più, è rinomato nel mondo per i vini DOC e DOCG. Le vigne si estendono a perdita d’occhio e si pensa che furono gli Etruschi a piantarle. Tramandarono l’arte ai Romani e, dunque, ai perugini e, tutt’ora, il vino insieme all’olio resta un’eccellenza locale.

Perugia, tre cose da mangiare

A Perugia, molto diffusa è la cacciagione, cucinata in versione tradizionale e casalinga, ma non solo. Tra i piatti più amati ci sono: gli gnocchi al sugo d’oca, preparati con le patate e un condimento con pomodoro, aglio, pezzi di oca giovane e pecorino semistagionato, gli umbricelli al Rancetto simili agli spaghetti, i palombacci alla Perugina, piccioni selvatici cucinati in recipienti di terracotta, i Gobbi alla perugina a base di cardi, i dolci Brustegnolo, Ciarmicola e il Torcolo di San Costanzo e il piatto risalente al Medioevo, l’Impastoiata. Si tratta di una polenta di mais, servita con fagioli bolliti e salsa di pomodoro. Ecco, però, tre specialità imperdibili:

Il cioccolato

La città è nota per questo prodotto, anche per via della presenza dell’azienda Perugina e del suo famoso “bacio”. Il cioccolato viene amato e prodotto in tutte le sue forme, tanto che annualmente, a metà ottobre, viene organizzato l’Eurochocolate, dedicata solo a questa delizia e in grado di attirare visitatori da tutta Italia e non solo.

Strangozzi al Tartufo Nero di Norcia (e nelle diverse varietà)

Questo tipo di pasta fatta a mano e di forma irregolare, viene preparata con farina di grano tenero, acqua e sale e cotta in acqua salata. Il condimento si ottiene con burro fuso e grattugiata abbondante di Tartufo Nero che arriva da Norcia.

Torta al Testo

Questo antico pane, non è lievitato e nasce nelle famiglie contadine, come alternativa. Il nome deriva dal piano sul quale si cuocevano le focacce, nella Roma antica e si preparano con farina, acqua, bicarbonato e sale e mangiate da sole o farcite con prosciutto, salsiccia, porchetta, capocollo, stracchino, rucola o verdure cotte.

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