Le porte della Valtellina, piccole Ande d'Italia: alla scoperta dei borghi della Costiera dei Cech

Roncaglia, Alpi Retiche
Roncaglia, Alpi Retiche
di Maria Serena Patriarca
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Domenica 26 Luglio 2020, 18:05

Sono considerate le piccole Ande italiane. Le Alpi Retiche, porte della Valtellina assieme alle “dirimpettaie” Orobie, sono perennemente baciate dal sole e, con i minuscoli borghi che fanno pensare ad un presepe arroccato sui monti, si rivelano la vera scoperta di quest’estate per gli amanti della montagna e del trekking in quota. Ma non solo: sempre più turisti, anche stranieri (specialmente del centro e nord Europa) scelgono queste montagne, e specialmente i piccoli borghi della Costiera dei Cech circondati da vigneti, con le caratteristiche e antiche case in pietra , i fienili e le legnaie a strapiombo sulla montagna, per trascorrere le proprie vacanze all’insegna della natura incontaminata, del silenzio,  dell’enogastronomia di qualità e delle testimonianze artistiche, storiche e culturali. Punto di partenza per esplorare la zona è Morbegno. Da qui c’è solo l’imbarazzo della scelta fra svariati itinerari per grandi e piccini. Minuscoli abitati che sembrano dipinti, come Cino e Cercino, chiese barocche, come quella di San Giacomo a Roncaglia, castelli, terrazzamenti dove si può passeggiare fra i vigneti, come a Traona, sentieri per gli appassionati di trekking e per gli amanti della mountain bike: le Alpi Retiche sono tutte da scoprire, e i percorsi scelti possono essere abbinati a soste golose a base di vino, formaggi e salumi del luogo.
 

 



La Costiera dei Cech è una sorta di “terrazza soleggiata” che va dall’imbocco della Valchiavenna, ovvero il versante alpino sul Lago di Como, fino al Culmine di Dazio e al solco della Valmasino. Una zona che, a sorpresa, si rivela popolata da numerosi romani durante i mesi estivi: sono i figli o i nipoti degli anziani che molti anni fa lasciarono la Valtellina per emigrare a Roma ed avviare attività commerciali nella Capitale. Su questi monti la leggenda narra che fu segregata la figlia della regina Teodolinda, con l’accusa di infedeltà: la sua prigione fu il Castello di Domofole (di cui oggi restano i ruderi, nelle vicinanze di Mello), denominato appunto Castello della Regina, citato per la prima volta in un documento del 1125. Per chi ama avventurarsi “off the beaten track” il comune di Civo, costituito da un intarsio di frazioni (13 campanili e 14 borghi) dà la possibilità di perdersi fra i vicoli dove si possono ancora vedere i resti di antiche abitazioni in sasso, ormai disabitate, con affreschi di soggetto sacro. Le fontane e i lavatoi di questo territorio costituiscono un prezioso patrimonio da preservare. Più in quota i prati di Poira, con le baite fiorite che sembrano evocare il cartoon di Heidi, sono il punto di partenza per escursioni più impegnative a quota over 1600 metri. Seguendo i sentieri nel bosco, con l'equipaggiamento adatto e una scorta di acqua, si può arrivare fino all’Alpe Pesc’ (1613 m) o al Pra Succ’ (1756 m). “Questa costruzione ha circa 300 anni, qui un tempo si faceva il formaggio”, afferma il signor Albino, 86 anni, all’interno del suo alpeggio in alta quota al Pesc. Qua lui alleva gli asinelli, ed è sempre in compagnia del suo fedele cane chiamato Lupo. Entrare all’interno di una di queste baite in alta montagna è un’esperienza unica nel suo genere, e ci fa comprendere la frugalità con cui l’uomo può vivere serenamente se entra in simbiosi con la natura. La Costiera dei Cech culmina a oltre 2500 metri, con la Cima di Malvedello. Scoiattoli rossi, tassi, volpi e una miriade di farfalle multicolore (soprattutto farfalle Cardinale, Apollo Bianco e Boloria Selene) abitano le cime di queste Alpi, che sono un trionfo di fiori tra ranuncolo, malva, lavanda, tarassaco, margherite, cardo rosso e frutti di bosco. Passeggiando per i boschi che circondano la frazione di Roncaglia, per esempio, non è difficile imbattersi in fragoline, lamponi, more o mirtilli spontanei, frutti poi trasformati in confetture dagli agricoltori locali. La grande varietà di fiori della zona permette agli apicoltori locali di realizzare, inoltre, diverse tipologie di miele dalle proprietà altamente balsamiche. Last but not least, impossibile lasciare la Costiera dei Cech senza assaporare le prelibatezze locali, come i pizzoccheri o gli sciatt, magari accompagnati da un calice di rosso del territorio.
Info: www.valtellina.it
www.valtellinamorbegno.it

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