Favignana, dagli ex magazzini dei Florio rinasce Camparìa: un originale spazio multisensoriale

In questo sfondo paesaggistico che nulla ha da invidiare ai paradisi esotici, l’importanza di preservare la memoria passa da un restyling locale, in equilibrio tra archeologia industriale e design di recupero

Favignana, dagli ex magazzini dei Florio rinasce Camparìa: un originale spazio multisensoriale
di Francesca Spano'
6 Minuti di Lettura
Domenica 19 Giugno 2022, 16:59 - Ultimo aggiornamento: 17:01

La meraviglia di un passato gelosamente custodito fra le pieghe dei ricordi, si legge ancora negli sguardi mai sazi di mare e salsedine, degli abitanti più anziani di Favignana. Tutti ricordano i loro migliori anni trascorsi tra fatica e sudore alla Tonnara, cuore pulsante della perla delle Egadi. E così, quel tempo ormai volato via, ma mai andato davvero, rivive nei racconti di Maria Guccione (memoria storica locale), nell’entusiasmo di Giuseppe Giangrasso “Zio Peppe” (ex squartatore di tonni) che intona le “cialome”, i canti dei tonnaroti, e nei pensieri condivisi di chi conosce quel palcoscenico a cielo aperto di natura e acqua azzurra che è l’isola. In questo sfondo paesaggistico che nulla ha da invidiare ai paradisi esotici, l’importanza di preservare la memoria passa da un restyling locale, in equilibrio tra archeologia industriale e design di recupero e fa capolino la Camparìa, un innovativo spazio multisensoriale con lounge bar, libreria e spazio museale, nato negli ex magazzini e zona di rimessaggio della storica Tonnara della famiglia Florio.

Un salto nel tempo, da ieri a oggi

Abruzzo, è uno dei borghi più belli d’Italia: qui il tempo sembra essersi fermato

L’anima autentica della Tonnara di Favignana, dunque, è salva attraverso un percorso a ritroso scandito da un’opera di riqualificazione conservativa. Prima i Florio e poi i Parodi ne hanno costruito una forte identità che non va persa. Un puzzle di storia e cultura, nel quale sembra di sentire gli echi lontani delle voci dei tonnaroti mentre rammentavano le reti o costruivano le “muciare”, le tipiche barche utilizzate per la mattanza che rappresentava l’economia isolana. Quell’arte di “tirare a campare”, cioè continuare a sopravvivere tra pesca estiva e lavorazione dei tonni in inverno, è alla base dell’etimologia e della filosofia stessa di “Camparìa” che fino a due anni fa ospitava le vecchie barche dello stabilimento, in particolare quelle da appoggio o da traino per il trasporto delle merci. In pochi mesi tutto è cambiato, grazie allo sguardo amorevole e attento dell’imprenditore Fabio Tagliavia che completerà l’intervento di recupero di questo luogo nell’estate del 2023 aprendo anche gli spazi delle trizzane. La prima fase, intanto, ha preso il via con l’apertura a giugno 2022, mentre la seconda riguarderà lo stesso mese del 2023 e, nel 2024, infine, avrà un nuovo volto anche il Nido del Pellegrino, ex complesso militare già oggi ristrutturato con ville e camere immerse nel verde ma pronto a ospitare un elegante resort con parco bioemozionale e vista sul mare.

Alla scoperta di Camparìa, la ciclopica struttura circondata dall’acqua

Superato l’ingresso di Camparìa, è un elegante bianco candido a farla da padrone che come uno specchio riflette i colori delle piccole onde che ne lambiscono il profilo. Siamo negli ex magazzini della zona di rimessaggio della Tonnara di Favignana che, come accennato, rappresentava il centro nevralgico della vita locale tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900. Questa è la sua stagione inaugurale e il buon vivere si respira ovunque: tra i tavolini in armonioso sfilare, nel lounge bar con la musica soft o nella bottega che ospita la prima libreria dell’isola, con volumi dedicati al suo passato e si mescola a oggetti realizzati da designer di ispirazione mediterranea e a una linea di cosmesi ottenuta con prodotti naturali. Sullo sfondo, a dominare le barche in attesa di sfidare le acque, Camparìa conserva una parte di un’imbarcazione davvero particolare. La Buonaugurio, si occupava dell’opera di rimorchio, come racconta la stessa Maria Guccione, era stata costruita nei dintorni di Napoli, ed era fatta di compensato marino pressato, quindi piuttosto leggera e fragile nella struttura.

Eppure la prua ha resistito, facendole mantenere il titolo di prima barca motorizzata che resiste ai secoli e all’azione erosiva del sale.

Oligarchi russi, Dubai la nuova meta: voli triplicati in un mese, e già la chiamano "Dubaisk"

Un percorso emozionale: dal lounge bar allo spazio museale

Al lounge bar sul mare di Camparìa si può accedere da mattina a sera, certi di assaporare la bellezza di un ambiente idilliaco ricreato nell’ex rimessaggio. Dalla colazione, al pranzo fino alla cena vengono proposte specialità siciliane e trapanesi con ingredienti di stagione. Questo senza dimenticare gli aperitivi rinforzati dalle 19 e un lungo bancone bar esterno, dedicato alla mixology, con una nutrita proposta di vini. Alla luce del sole o con l’atmosfera soffusa delle candele in un salotto en plein air, l’immagine di Camparìa cambia a ogni ora, ma non è solo l’esterno a colpire. C’è anche lo spazio museale, raro esempio di archeologia industriale a tre navate che ricorda una chiesa gotica. Il suo sviluppo in verticale nasce dall’esigenza di stendere le reti della mattanza lunghe chilometri, mentre la sua pietra arenaria con fossili e conchiglie in rilievo, è memoria silenziosa degli oltre 800 operai tra tonnaroti e braccianti (di cui 200 proprio in questa struttura) che si occupavano di tutte le fasi di lavorazione del tonno rosso. La grande protagonista però è lei, la lancia ottocentesca di Donna Franca Florio, dalla quale osservava la mattanza, che è in mostra in quest’angolo di Camparìa. Intorno all’iconica imbarcazione costruita da un mastro d’ascia inglese a fine Ottocento, si alterneranno diversi eventi culturali, tra presentazioni di libri, concerti per arpa ed esposizioni dedicate al territorio.

Il progetto dell’ospitalità a Favignana

La risposta al turismo local e mordi e fuggi, è quella di creare una ricettività adeguata che favorisca i soggiorni lunghi. L’intenzione dello stesso Tagliavia, è proprio quella di colmare il gap dell’hospitality, al momento relegata principalmente ad affitta case o affitta camere. Con un finanziamento di 4,8 milioni di euro erogato dal Ministero dello Sviluppo Economico attraverso Invitalia e che ha riguardato anche Camparìa, nei prossimi due anni verranno assunti oltre cento lavoratori stagionali per riqualificare il Nido del Pellegrino, composto da due grandi edifici e da altre strutture belliche in stato di abbandono che si trovano lungo la costa o a sud dell’isola. Saranno ricavate 20 camere, spa e servizi wellness e un parco emozionale per valorizzare flora e fauna locale per la nascita di un moderno polo naturalistico, culturale e balneare rivolto al turismo internazionale.

La prossima riqualificazione: le trizzane

Si lavora alacremente a questo nuovo progetto, intanto, su 1100 metri quadrati, negli edifici dove venivano costruite le “muciare” e sempre qui tirate a secco per la manutenzione e per tenerle al riparo dal sale e dal maltempo in inverno. Torneranno a vivere come spazi museali per mostre ed eventi culturali.

Favignana: una bellezza che attraversa i secoli

In questo luogo dove la notte arriva solo per colorare di sfumature nuove una terra dai mille profumi e dalle innumerevoli suggestioni, la rinascita è iniziata. Un ritorno alla memoria in chiave moderna, un ponte tra passato e moderno che permetterà a Favignana di non perdere la propria identità, pur avanzando nel tempo, con tutto il suo splendore.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA