Cerveteri in un giorno, fra archeologia, natura e mistero: la Necropoli della Banditaccia, il Museo Cerite e i sentieri nel verde per gli amanti del trekking

Etruria, che passione: la primavera imminente è la stagione ideale per una gita fuori porta in questo affascinante territorio

Necropoli della Banditaccia Cerveteri
Necropoli della Banditaccia Cerveteri
di Maria Serena Patriarca
5 Minuti di Lettura
Lunedì 20 Marzo 2023, 11:05 - Ultimo aggiornamento: 11:07

Sviluppatosi intorno al Castello Ruspoli, del XVI secolo, il borgo di Cerveteri si può considerare un autentico trampolino di lancio se volete sentirvi esploratori, anche solo per un giornata. Qui l’eredità degli Etruschi è tangibile e si respira nell’aria. Una gita a Cerveteri e alla Banditaccia, forse la più famosa in assoluto fra le necropoli etrusche, combina storia, natura, enogastronomia di qualità (con i caratteristici vini del territorio, l’olio novello, i salumi e i formaggi tipici). Senza dimenticare le botteghe di artigianato locale nei vicoli del centro storico, con i caratteristici bijoux ispirati all’eleganza delle donne etrusche.

Archeotrekking di primavera a meno di un’ora da Roma: la Necropoli della Banditaccia

Atmosfere stile Tomb Rider, dove, con un po’ di immaginazione, ci si sente tutti un po’ “Lara Croft” per un giorno. Se amate l’escursionismo abbinato all’archeologia e alla giusta dose di mistero, mettete in agenda per un weekend di primavera una visita alla Necropoli della Banditaccia, a Cerveteri.

E’ il classico sito che, anche se già visitato (magari da ragazzi, in gita scolastica), merita di essere riscoperto e riesplorato.

Quelle tombe a tumulo che sembrano astronavi approdate da pianeti lontani...

La particolarità della Necropoli della Banditaccia (inserita dal 2004 nella lista Unesco dei siti Patrimonio dell'Umanità) sono le sue imponenti tombe a tumulo che, in primavera più che mai, si possono ammirare ricoperte da una verde calotta di erba. La forma circolare e il buio vano di entrata di ogni tomba conferiscono al luogo un aspetto enigmatico e misterioso, a tratti quasi “futuristico”. Il complesso  si estende per circa due chilometri e racchiude circa 20mila tombe a camera.

Scarpe comode, zainetto e via! Alla scoperta del sito dove fu rinvenuto il Sarcofago degli Sposi

Premesso che il sentiero che attraversa il Sito archeologico è agevole e tutto in pianura, per visitare la Necropoli della Banditaccia come autentici "viaggiatori" e non semplici turisti consigliamo scarpe da trekking e buoni muscoli, per salire e scendere in un continuo "su e giù" fra le numerose tombe della Necropoli, ognuna unica nel suo genere. Forse non tutti lo sanno, ma il famoso Sarcofago degli Sposi (oggi conservato nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia) è stato rinvenuto proprio all’interno dell’area di questa Necropoli, nell’Ottocento, anche se non è stato chiarito con certezza all’interno di quale tomba fosse custodito. Alla visita potete abbinare una sosta nel meraviglioso centro storico di Cerveteri, dove nel Museo Nazionale Archeologico Cerite sono esposti tantissimi reperti trovati nell’area della Banditaccia, con la ricostruzione della magnificenza con cui dovevano apparire le tombe etrusche al tempo della loro realizzazione.

Dalla Tomba dei Capitelli alla Tomba dei Rilievi: full immersion nel mondo degli Etruschi

Le necropoli etrusche ci parlano di un popolo che concepiva la vita e la morte come un “unicum”. Per gli Etruschi le tombe dovevano essere costruite con la stessa attenzione delle case: ecco perché al loro interno gli ambienti rievocavano quelli di un’abitazione vera e propria (con tanto di stanze e di colonne) e nei sarcofagi è scolpita la sagoma in pietra tufacea di guanciali per il defunto. Dentro varie tombe sono presenti vere e proprie “poltroncine” di pietra, forse per i discendenti che venivano ad omaggiare i propri antenati, o per figure sacerdotali. Due tappe d’obbligo, lungo il sentiero che si snoda all’interno della Necropoli della Banditaccia, sono la Tomba dei Capitelli e la Tomba dei Rilievi, entrambe della prima metà del VI secolo a.C. La prima struttura deve il suo nome ai raffinati capitelli di stile eolico che sovrastano le due massicce colonne di pietra all’interno; la seconda, appartenente alla nobile famiglia dei Matuna, presenta moltissime decorazioni in rilievo a stucco dipinto, alcune raffiguranti oggetti di uso quotidiano. Le influenze che arrivavano dal mondo greco sono evidenti, specialmente nel Tumulo Maroi, al cui interno sono stati rinvenuti diversi vasi che arrivavano dalla Grecia, nonché un braciere con i resti di carbone e offerte utilizzati per le cerimonie rituali, in gran parte ancora oggi avvolte nel mistero.

Natura, che passione: i sentieri nel verde per tutta la famiglia

Qualche suggerimento di trekking primaverile nel territorio di Cerveteri? Non c’è che l’imbarazzo della scelta. In questo periodo la campagna, costellata di vacche e cavalli al pascolo, si tinge del rosa degli asfodeli, e i mesi fra marzo e maggio sono ideali per un’escursione (ci sono anche escursioni guidate) nella Via degli Inferi o alle Cascatelle. Esistono inoltre percorsi molto panoramici sui vicini Monti Ceriti o nella Valle Vittoria: sentieri accomunati sempre da un “imprinting” etrusco, di varia difficoltà. Consigliamo sempre di informarsi sul percorso e su eventuali visite guidate, specialmente se vi muovete con bambini piccoli. Per info sulle attività da fare nel territorio dell'Etruria potete anche consultare il sito www.etruskey.it.

© RIPRODUZIONE RISERVATA