Papa Francesco alle prese con le guerre, dall'Ucraina a quella che scuote la Chiesa: «Colpa del diavolo»

Papa Francesco alle prese con le guerre, dall'Ucraina a quella che scuote la Chiesa: «Colpa del diavolo»
di Franca Giansoldati
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Domenica 28 Maggio 2023, 10:38

Città del Vaticano – E' sempre il diavolo a creare guerre e divisioni. Papa Francesco torna a puntare l'indice contro il potere immenso di Satana quale causa dei devastati problemi che affliggono l'umanità, a cominciare dal conflitto in Ucraina fino alle pericolose spinte centrifughe dentro la Chiesa al punto da mettere a dura prova l'unità interna. Bergoglio sceglie il giorno di Pentecoste, simbolico e allusivo, aggiungendo un ulteriore tassello alla sua predicazione orientata a fare riflettere sulla reale presenza del Male nella storia.

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Durante la messa che ha celebrato nella basilica di San Pietro ha voluto ricordare le discordie che affliggono le nazioni. «Siamo tutti collegati eppure ci troviamo scollegati tra di noi, anestetizzati dall’indifferenza e oppressi dalla solitudine. Tante guerre, tanti conflitti: sembra incredibile il male che l’uomo può compiere! Ma, in realtà, ad alimentare le nostre ostilità c’è lo spirito della divisione, il diavolo, il cui nome significa proprio divisore. Sì, a precedere ed eccedere il nostro male, la nostra disgregazione, c’è lo spirito maligno che seduce tutta la terra. Egli gode degli antagonismi, delle ingiustizie, delle calunnie. E, di fronte al male della discordia, i nostri sforzi per costruire l’armonia non bastano». 

 

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Tuttavia Bergoglio è da un po' di tempo in qua alle prese con una guerra interna, silenziosa, tutta cattolica che si combatte su posizioni apparentemente inconciliabili. Roma e la Germania non sono sembrate tanto distanti come ultimamente visto che le spinte autonomiste portate avanti dalla maggior parte dei vescovi tedeschi vanno a cozzare con il Magistero. «Come ci ha detto San Paolo: Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito. E il Sinodo in corso è – e dev’essere – un cammino secondo lo Spirito: non un parlamento per reclamare diritti e bisogni secondo l’agenda del mondo, non l’occasione per andare dove porta il vento, ma l’opportunità per essere docili al soffio dello Spirito. Perché, nel mare della storia, la Chiesa naviga solo con Lui, che è l’anima della Chiesa. Senza di Lui la Chiesa è inerte, la fede è solo una dottrina, la morale solo un dovere, la pastorale solo un lavoro». 

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Papa Francesco ha aggiunto che occorre armonizzare ogni parte della Chiesa, senza omologare nessuno. «Il cammino secondo lo Spirito Santo». Poi ha lamentato la presenza di un certo «indietrismo», probabilmente facendo riferimento a quelle (tante) conferenze episcopali che sono intervenute per mettere in guardia dagli strappi in avanti sul fronte dei progressisti.

Per dare una idea del muro contro muro che in questi anni si è concretizzato (a cominciare dal percorso sinodale tedesco autorizzato da Papa Francesco quattro anni fa probabilmente senza immaginare le conseguenze che avrebbe sviluppato nel mondo) basterebbe solo andare a leggere l'intervista riportata alcuni giorni fa dalla agenzia tedesca KNA del presidente dei vescovi tedeschi, monsignor Baetzing. Egli ha ripetuto che i cattolici tedeschi tireranno dritto sul tema della democratizzazione delle strutture della Chiesa con decisioni prese a maggioranza tra vescovi e fedeli, così come avanzeranno le benedizioni alle coppie omosessuali bandite attualmente dalla dottrina cattolica. 

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Baetzing, ha dichiarato che nella sua diocesi di Limburgo le cerimonie di benedizione per le coppie omosessuali e divorziate continueranno. «Sì, ci saranno cerimonie di benedizione per chiedere la benedizione di Dio per la loro unione già esistente». Baetzing ha aggiunto che questi riti esistono già «e ne sono grato». Con la stessa chiarezza ha poi precisato che le preoccupazioni del Vaticano sul fatto che alcuni dei progetti potrebbero limitare l'autorità di un vescovo, ha ripetuto che la preoccupazione di Roma «non è giustificata». Si riferiva in particolare al progetto di far nascere un organo consultivo aperto ai laici per affiancare i vescovi nelle decisioni più importanti. «Questo non indebolirebbe l'autorità dei vescovi, ma la rafforza. Molti hanno denunciato esperienze di abuso di potere. Noi possiamo contrastare questo fenomeno solo attraverso la partecipazione, la trasparenza, la responsabilità e il controllo». Il Vaticano ha bloccato il progetto di questo organismo permanente e non intende farlo passare ma la Germania non intende arretrare di un solo millimetro. Le divisioni a cui ha fatto riferimento il Papa stamattina si riferivano a questa situazione esplosiva. «Colpa del diavolo».

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