La richiesta del Papa ai governi del mondo, mettete a disposizione il vaccino per tutti

La richiesta del Papa ai governi del mondo, mettete a disposizione il vaccino per tutti
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Giovedì 17 Dicembre 2020, 12:31

Città del Vaticano – Ai governi del mondo Papa Francesco rivolge una richiesta pressante, di mettere a disposizione il vaccino contro il Covid a tutti. L'appello è contenuto nell'annuale messaggio per la Giornata mondiale della pace che si celebra il prossimo primo gennaio ed è dedicato quest'anno al tema "La cultura della cura come percorso di pace" e incentrato sulla crisi innescata dalla pandemia.

«Penso anzitutto a coloro che hanno perso un familiare o una persona cara, ma anche a quanti sono rimasti senza lavoro.

Un ricordo speciale va ai medici, agli infermieri, ai farmacisti, ai ricercatori, ai volontari, ai cappellani e al personale di ospedali e centri sanitari, che si sono prodigati e continuano a farlo, con grandi fatiche e sacrifici, al punto che alcuni di loro sono morti nel tentativo di essere accanto ai malati, di alleviarne le sofferenze o salvarne la vita. Nel rendere omaggio a queste persone, rinnovo l’appello ai responsabili politici e al settore privato affinché adottino le misure adeguate a garantire l’accesso ai vaccini contro il Covid-19 e alle tecnologie essenziali necessarie purtroppo nuovo slancio diverse forme di nazionalismo, razzismo, xenofobia e anche guerre e conflitti che seminano morte e distruzione» scrive il Papa.

Nel testo Bergoglio torna a chiedere di «costituire con i soldi che s'impiegano nelle armi e in altre spese militari un 'Fondo mondiale' per poter eliminare definitivamente la fame e contribuire allo sviluppo dei Paesi più poveri», e denuncia la «dispersione di risorse» per le armi anziché «per garantire la sicurezza delle persone, quali la promozione della pace e dello sviluppo umano integrale, la lotta alla povertà, la garanzia dei bisogni sanitari». 

«Va richiamato - scrive ancora nel testo del messaggio presentato oggi in Vaticano - il rispetto del diritto umanitario, soprattutto in questa fase in cui conflitti e guerre si susseguono senza interruzione. Purtroppo molte regioni e comunità hanno smesso di ricordare un tempo in cui vivevano in pace e sicurezza. Numerose città sono diventate come epicentri dell'insicurezza: i loro abitanti lottano per mantenere i loro ritmi normali, perché vengono attaccati e bombardati indiscriminatamente da esplosivi, artiglieria e armi leggere. I bambini non possono studiare. Uomini e donne non possono lavorare per mantenere le famiglie. La carestia attecchisce dove un tempo era sconosciuta». 

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