Il movimento dei 'cani sciolti' cattolici e il manifesto per una Europa capace di resistere ai sovranismi

Il movimento dei 'cani sciolti' cattolici e il manifesto per una Europa capace di resistere ai sovranismi
di Franca Giansoldati
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Giovedì 23 Maggio 2019, 10:21 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 16:03
Lo spettro di una imminente era europea segnata dai sovranisti ha fatto nascere una nuova iniziativa parlamentare e politica che riunisce in una unica piattaforma diverse sigle cattoliche, tra deputati e senatori italiani di varia estrazione e diverse realtà associative. L'obiettivo è di strutturare, cammin facendo, una realtà in grado di contrastare leggi politiche anti cristiane – per esempio quella sull'eutanasia – ma anche rafforzare il concetto d'Europa dei popoli secondo il disegno iniziale dei padri fondatori.

Il testo del manifesto sottoscritto dalle prime 24 realtà associative (sono esclusi tutti i movimenti ecclesiali) ha ottenuto adesioni bipartisan che si sono aggiunte a questo percorso comune. C'è Sacconi, la Binetti, la Roccella, la Santolini, Giorgio Merlo, Domenico Menorello, Palmieri, Pedrizzi, Falcone, il Centro Studi Livatino, il movimento Esserci che è vicino a Cesana, il Movimento per la Vita, il movimento di Gandolfini (quello del Family Day), l'associazione Famiglie numerose, Alleanza cattolica,  l'Ucid, altre piccole associazioni giovanili. «Nell’imminenza del rinnovo del Parlamento di Strasburgo, non è più possibile dire “SI” all'Europa come un’abitudine, ma solo avvertendo l’urgenza della sua rifondazione. Ma quale Europa va ricostruita?» si chiedono i firmatari nel manifesto, visto che Europa è una realtà sociale, con radici giudaico cristiane, con una unità ideale, culturale e politica nata sulle macerie delle guerre mondiali.

Ma siccome l’idea dei Padri di un’Europa dei popoli è stata via via trascurata, per lasciare il passo allo strapotere finanziario, all’enfasi burocratica, alla riduzione dei «diritti umani solo a quei cosiddetti diritti civili, che troppo spesso sono stati strumentalizzati per ostacolare la difesa della vita, della famiglia, della libertà di educazione», il movimento ha lanciato un appello ai candidati in dieci punti.

Sul tema dell'immigrazione, per esempio, viene chiesta una politica comune con una gestione condivisa dei flussi e la legalità degli ingressi e una «accoglienza articolata sull’educazione alla civiltà europea e al rispetto di ogni vita umana, sulla formazione professionale e sull’avvio al lavoro come effettive condizioni di rispetto dei diritti umani, nell’ambito di lungimiranti azioni di politica di sviluppo economico e sociale nei paesi di provenienza». Praticamente quello che finora è risultato carente, perchè l'integrazione culturale è stata trascurata e sottovalutata, come hanno fatto notare recentemente anche politici svedesi, austriaci, belgi, polacchi, romeni, francesi con parole che hanno fatto affiorare una preoccupazione comune.

Ai candidati viene richiesto anche un impegno chiaro sul fronte della vita, per difenderla dal concepimento alla fine naturale. «Questo esige una triplice attenzione di impegno, per promuovere iniziative giuridiche e azioni politiche che sappiano portare lo sguardo sul concepito riconoscendolo come uno di noi nei vari settori in cui la », che bypassano persino il necessario supporto psicologico e medico in ambito ospedaliero, per incrementare piuttosto (con investimenti di risorse umane e materiali e anche ricorrendo all’apporto del volontariato) le prassi di prevenzione e di dissuasione all’aborto,con prospettive di concrete alternative a esso». (www.euchevogliamo.com)
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