Coronavirus, emergenza animali: undicimila richieste di aiuto

Coronavirus, emergenza animali: undicimila richieste di aiuto
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Mercoledì 22 Aprile 2020, 18:18
PERUGIA - Emergenza coronavirus per gli uomini, ma anche per gli animali. Soprattutto quelli che vivono in casa. Bilancio dei primi 45 giorni di attivazione del front desk d’emergenza della Lega anti vivisezione per fronteggiare la crisi sanitaria causata dalla pandemia di Coronavirus: più di 11 mila richieste d’informazione e d’aiuto gestite dal servizio di front desk (telefonico al n. 064461325 e 320.4795555 con 5 linee attive e via mail a emergenza@lav.it) attivo 7 giorni su 7, consulenza legale, 30 Sedi locali LAV in prima linea sul territorio con quasi 200 volontari che si occupano di animali randagi, di molte decine di colonie feline e di fornire aiuto ai privati con animali ma in difficoltà a causa dell’emergenza, assistenza con 1 ambulanza. Grazie agli aiuti forniti dalla LAV, migliaia di animali in questo mese e mezzo sono stati accuditi, hanno potuto mangiare e sono stati curati.

Mediamente ogni giorno il front desk LAV riceve almeno 130 telefonate e circa 150-200 email. Queste le domande più frequenti: Gli animali trasmettono il virus? No, non vi sono evidenze scientifiche; si può uscire con il cane o accudire gli animali fuori dal proprio Comune? Sì, nelle vicinanze dell’abitazione e per il tempo necessario, sottoscrivendo l’autodichiarazione per gli spostamenti; si può accudire la colonia felina? Sì, anche se la colonia non è registrata: si tratta di un’attività indispensabile e necessaria (riconosciuta dalla Legge 281/91) per garantire la sopravvivenza degli animali. 

«Con il nostro ufficio legale specializzato in tutela degli animali, forniamo assistenza nell’applicazione delle norme emanate per attuare le restrizioni alla libera circolazione e contenere i contagi – spiega Gianluca Felicetti, presidente LAV – siamo intervenuti in molti casi di sanzioni e denunce ingiuste connesse alle necessità di spostamento per accudire animali, fornendo una consulenza tempestiva e gratuita ai richiedenti e inviando lettere specifiche destinate alle forze di polizia e alle pubbliche amministrazioni, a tutela degli animali e dei cittadini sanzionati per averli accuditi. Molto ampia la casistica delle richieste alle quali abbiamo fornito un riscontro, provenienti da tutta Italia: da chi ha denunciato lo smarrimento di un cane ed è in difficoltà con la verifica delle segnalazioni anche fuori dal Comune, fino alla difficoltà di poter andare a ritirare cuccioli acquistati in allevamenti, una pratica che cerchiamo di scoraggiare anche in considerazione dei tanti animali adottabili, gratuitamente e in sicurezza, presso i canili. A tale proposito chiediamo al Ministero della Salute con i prossimi provvedimenti di permettere la possibilità di adottare dai  canili per alleviare le sofferenze degli animali e favorire il loro ingresso in famiglie che proprio in questo periodo hanno scelto di vivere con un quattrozampe, anche per evitare sovraffollamenti delle strutture».
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