Vaccini per medici e infermieri, mancano 8000 dosi
mano alle scorte per prof e forze dell'ordine

Vaccini per medici e infermieri, mancano 8000 dosi mano alle scorte per prof e forze dell'ordine
di Luca Benedetti
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Domenica 21 Febbraio 2021, 08:33

PERUGIA C’è un piano per cercare di recuperare il tempo perduto sul fronte dei vaccini. Tempo perduto perché l’Umbria è una delle regioni che in base ai residenti ha ricevuto meno dosi di vaccino. Un piano di cui si è discusso ieri mattina durante i lavori del Cor coordinato dal dirigente della Protezione civile regionale, Stefano Nodessi, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il commissario straordinario per l’emergenza, Massimo d’Angelo, e il direttore generale della Sanità regionale, Claudio Dario.
L’Umbria ha di fatto deciso di ridurre le scorte (e quindi fare più vaccini) che prevedevano un accantonamento dei vaccini AstraZeneca (non è possibile per Pfizer e Moderna) pari al 50% della quantità di dosi che arrivano dalla struttura centralizzata. Al momento l’Umbria ha 8mila Astrazeneca da utilizzare. La soluzione formalizzata ieri al Cor è quella di ridurre le scorte visto per dare il via alla vaccinazione di insegnanti(circa 14 mila)e forze dell’ordine (circa 5 mila. Un taglio delle scorte che balla sulla seconda dose di somministrazione AstraZeneca che va fatta dopo 77 la prima. Proprio grazie a questo lungo periodo di latenza, come dicono gli esperti, la riduzione delle scorte per mettere più dosi in circolo, dovrebbe garantire da eventuali sorprese sul calo delle quantità che arrivano dalle strutture centrali. Riduzione del 15% che rispetto alle 8mila di AstraZeneca che arrivano per l’approvvigionamento regionale, è stata già annunciata.
LA LETTERA
Il dato dimostra la difficoltà a pianificare il piano vaccinazione oltre gli ultra ottantenni. C’è preoccupazione, soprattutto perché l’Umbria sul fronte delle forze dell’ordine sta al palo. Sono stati portati gli esempi dei vigili del fuoco già vaccinati a Rieti. E per i vigili del fuoco ci sarà la struttura sanitaria della polizia (che ha circa 700 persone in proprio da vaccinare) che potrà somministrate il vaccino. Tra i soggetti previsti anche la polizia locale. Tra i problemi emersi durante il Cor la necessità che le forze dell’ordine, come le scuole, abbiano un responsabile che possa essere punto di riferimento della struttura commissariale e il fatto che alcuni elenchi già pronti mancherebbero alcuni dati, per esempio i codici fiscali. Ma non è un problema recuperare. Tant’è che da quanto risulta al Messaggero, l’esponente della prefettura di Perugia presente al Cor ha sottolineato, dopo l’interlocuzione con D’Angelo, che da metà settimana si possono avviare le vaccinazioni alle forze dell’ordine grazie alla riduzione delle scorte di AstraZeneca entro il 30% di quanto è in deposito.
L’Umbria ha fatto i conti. E ieri, Nodessi e Dario, hanno annunciato, durate il Cor, che avrebbero preparato una lettera per il Commissario Arcuri in cui si annuncia la volontà di ridurre le scorte di AstraZeneca per usarle subito, ma non solo. Verrà indicato anche che c’è un buco tra cinque e ottomila vaccini, come sottolineato da dg della Sanità, per completare tutti i soggetti sanitari. Oltre che un recall per i 50mila vaccini richiesti dalla presidente Donatella Tesei.
I NUMERI
Dopo il record di 1.651 dosi somministrate mercoledì, negli ultimi giorni il trend delle vaccinazioni si è ridotto e ieri alle 15 erano appena 336 le iniezioni effettuate, col totale salito a 37.895, il 64,9% delle 54.405 dosi disponibili (46.105 Pfizer, 4.300 Moderna, 8mila AstraZeneca). A rilento la somministrazione della seconda dose: sono 14.541 gli immunizzati, l’1,65% della popolazione che resta il terzo dato più basso d’Italia (2,20% la media nazionale) davanti a Sardegna e Abruzzo. Sono invece 5.422 gli ottantenni che hanno ricevuto la prima dose, il 63% circa del totale (circa 8.700 soggetti). Negli ultimi giorni è salita di due punti (dal 32 al 34%) la percentuale degli uomini che hanno ricevuto almeno una dose

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