Terni, i medici di base: «Noi siamo pronti ma non abbiamo i vaccini»

Terni, i medici di base: «Noi siamo pronti ma non abbiamo i vaccini»
di Aurora Provantini
3 Minuti di Lettura
Venerdì 2 Aprile 2021, 09:34

Pronti ai posti di blocco ma senza vaccini. I medici di medicina generale della provincia di Terni sono ancora in attesa di poter iniziare le vaccinazioni ai propri assistiti di età compresa tra i 70 e i 79 anni.

“Forse da aprile avremo la disponibilità della prima fiala”. Una sola, pari a 11 dosi di AstraZeneca. “Ciascuno di noi però ha una media di duecento assistiti nella fascia di età 70-79. E se ci consegnano una fiala a settimana, finiremo di vaccinare i settantenni tra sei mesi”- dichiara Maurizio Scimmi, coordinatore dell’Aft di Narni, Calvi e Otricoli. “Speravamo in una partenza più massiccia, tanto che ci eravamo organizzati per poter somministrare i vaccini presso il nuovo centro multimediale nella zona archeologica di Otricoli e presso un poliambulatorio di Narni Scalo, pur di garantire la prima dose ai nostri assistiti in meno di tre giorni ”- spiega Scimmi. “Invece potremo tranquillamente fare i vaccini nei nostri ambulatori, perché li faremo col contagocce e non ci serviranno, per il momento, grandi spazi, parcheggi o volontari per l’accoglienza” – interviene Fabrizio Festuccia, medico di base di Ferentillo.

“I nostri assistiti ci sommergono di telefonate – aggiunge Festuccia – vogliono essere vaccinati e chiedono un appuntamento certo.

Ci piacerebbe tanto dare loro una risposta ma la sola cosa che riusciamo ad annunciare è che inizieremo dai nati nel ’42”. Sono in parte increduli ed in parte indignati, i medici di famiglia del territorio. “Dovevamo essere i primi a scendere in campo – sbotta Festuccia – invece siamo gli ultimi”.

Anche per la carenza di vaccini è contrariato Festuccia: “La Regione Umbria ha disponibilità del siero AstraZeneca, non vedo perché consegnarci un numero così limitato di dosi”. C'è stato un incontro per chiarire con quali criteri dovranno essere individuati i fragili da inserire nella lista compilata in base alle esenzioni e dal 6 aprile potranno prenotarsi anche i caregiver (coloro che prestano assistenza ai fragili) ed i familiari conviventi.

“Cerchiamo sempre di dare risposte ai nostri pazienti, ma a volte diventa difficile perché la programmazione cambia di continuo, per ora la sola cosa chiara a tutti noi è che inizieremo dai 79enni e con pochi vaccini a disposizione” – spiega Alessandro Camilli. “Chi ci dice che ci daranno sei dosi a testa, chi 11, di fatto non c’è niente di scritto. Ci eravamo organizzati per sferzare un bel pugno al virus – aggiunge Camilli - avevamo allertato Protezione Civile e Croce Rossa in modo che i nostri ambulatori di gruppo potessero imprimere una bella accelerazione alla campagna vaccinale e raggiungere tutti i settantenni in pochi giorni. Una disponibilità ridotta di vaccini cambia i nostri piani. E’ come avere un’auto di grossa cilindrata e spingerla a mano”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA