Reintegro dei medici non vaccinati: «Boccata di ossigeno»

Reintegro dei medici non vaccinati: «Boccata di ossigeno»
di Umberto Giangiuli
3 Minuti di Lettura
Martedì 1 Novembre 2022, 09:03

TERNI Il consiglio dei Ministri ha anticipato di due mesi al 1 novembre llo stop all'obbligo per il personale sanitario di vaccinarsi contro il Covid e che per questo motivo è stato sospeso dal lavoro. Anche a Terni come in altre città italiane ci sono stati importanti numeri di adesione e venivano appellati come irriducibili. A metà pandemia erano circa una quindicina tra medici, pediatri, tecnici di laboratorio e radiologi che risultarono non avere fatto il vaccino contro il covid. In particolare il numero dei non in regola furono riscontrati all'Usl 2 Umbria, molto meno all'ospedale di Terni. Il direttore amministrativo di via Bramante Piero Carsili conosce a mena dito la situazione dell'Azienda: «Se il consiglio dei Ministri decidesse cosa fare noi siamo pronti e felicissimi di richiamarli al lavoro. Dovremmo reintegrare da subito 2 medici e dalle 8 alle 10 unità di altri lavoratori che sono stati sospesi dal proprio ordine di appartenenza». Situazione molto più tranquilla quella dei dipendenti medici ospedalieri dove non si deve reintegrare nessun medico, soltanto tre lavoratori del comparto. La legge parla chiaro qualora l'ordine professionale accerti il mancato adempimento dell'obbligo vaccinale, anche con riguardo alla dose di richiamo, lo stesso adotta specifico atto di accertamento, che determina l'immediata sospensione dall'esercizio delle professioni sanitarie con comunicazione formale in tal senso al datore di lavoro, che adotta i provvedimenti conseguenti».

Così è stato per diverse figure sanitarie che sono state anche momentaneamente sospese dal luogo di lavoro in attesa che avessero spiegato inviato al datore di lavoro le proprie ragioni sulla non vaccinazione. Alcuni dipendenti si sono anche messi insieme ed hanno, tramite avvocato, fatto richieste di annullamento del provvedimento al Tar senza ottenere nessun successo importante. Sono rimasti fuori dal ciclo lavorativo e lo sono tuttora in attesa della decisione del consiglio dei Ministri che li dovrebbe liberare. Anche all'Ordine provinciale dei medici si attende con una certa ansia cosa deciderà il Governo. «Siamo in attesa afferma il presidente dell'Ordine Giuseppe Donzelli- siamo ben felici di averli tra di noi. Tengo a dire che noi come organismo dobbiamo applicare la legge. Non aspetteremo un giorno di più per il loro reinserimento». L'eventuale reintegro dei no vax da parte dell'Uls porterebbe in tutto ad avere 12 persone in più tra medici e altre figure sanitarie e questo andrebbe ad alleggerire il lavoro dei colleghi. Per quello che riguarda, invece, i medici, due di questi dovrebbero essere di nuovo operativi andando in aiuto ai colleghi. Questo farebbe bene ai servizi dell''Usl che si trova alla ricerca spasmodica di medici per adesso introvabili. Situazione molto diversa al Santa Maria dove alcuni figure non mediche hanno fatto ricorso presentando delle pezze di appoggio sul perché della non vaccinazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA