Narni, elezioni amministrative: undici liste per quattro candidati, ecco le sfide

Narni, elezioni amministrative: undici liste per quattro candidati, ecco le sfide
di Francesca Tomassini
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Domenica 15 Maggio 2022, 07:59 - Ultimo aggiornamento: 09:20

NARNI Quattro candidati sindaco, undici liste e quasi duecento candidati. Questi i numeri delle elezioni amministrative narnesi che fra meno di un mese, il prossimo 12 giugno, decideranno chi guiderà il Comune per i prossimi cinque anni. Diversi i fronti scesi in campo a partire dalla coalizione di centrodestra, in cui sono confluiti Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia e Risorgimento, che sostiene la candidatura di Cecilia Cari. Superate le divisioni della scorsa tornata elettorale, oggi il centrodestra si presenta unito intorno alla figura della sua prescelta per tentare di strappare il Comune ad un centrosinistra che lo guida da oltre settant'anni e imprimere un cambio di rotta. Ed è proprio sulla capacità di stravolgere la prospettiva che la Cari, commerciante narnese classe 1959, una laurea in scienze politiche, ha deciso di impostare la sua campagna elettorale. "Il coraggio di cambiare" questo lo slogan che campeggia sui manifesti «inteso come attitudine alla positività -ha detto la Cari- alla capacità di rialzarsi dopo una caduta. Oggi -ha precisato- il coraggio è l'imprenditore che nonostante la crisi, una pandemia e una guerra alle porte ha la forza di mandare la propria azienda, è lo studente che studia con impegno nonostante la percezione di un mondo sull'orlo del baratro, lo sono le giovani coppie che mettono su famiglia, gli anziani».

Suo avversario diretto Lorenzo Lucarelli sostenuto dalla coalizione di centrosinistra in cui sono confluiti Pd, Sinistra Italiana, M5S, Psi e la lista civica Lucarelli sindaco.

Incoronato dalle primarie, 1350 voti a favore contro i 410 per Marco Mercuri, Lucarelli, attuale assessore alla cultura, ha iniziato a fare politica prima nell'Ulivo come Ds e poi nel Pd. Consigliere comunale nella sindacatura di Stefano Bigaroni, nel corso dell'Amministrazione De Rebotti ha ricoperto prima il ruolo di capogruppo del Pd, dal 2012 al 2017, e negli ultimi cinque anni quello di Assessore.

A modificare radicalmente il panorama elettore, negli ultimi giorni sono state ufficializzate altre due candidature. Quella di Roberto Pei, narnese, cinquantasei anni, attualmente area manager per un'azienda turistica, presentato da Rifondazione Comunista come "terzo polo" nella compagine politica cittadina, e quella di Maurizio Bufi, anche lui narnese, ex Presidente dell’Associazione nazionale di categoria (Anasf) con sede a Milano dal 2011 al 2020, sostenuto da una lista civica. «Nella lista per Bufi sindaco -ha precisato il coordinatore regionale di Azione Giacomo Leonelli- sono confluiti anche diversi civici. Per questo motivo il simbolo della lista non include il logo del partito».

Un fronte frastagliato e complesso che mette in luce diverse anime della comunità. Tantissimi i temi sul piatto che attendono al varco i programmi elettorali. Dalla sanità che ha il suo tallone d'Achille nella situazione dell'ospedale, sempre più depauperato di servizi anche essenziali, e nel servizio di guardia medica, ad oggi soppressa ad Otricoli e Calvi e rimasta attiva solo a Narni, alla viabilità, al turismo, alla cultura. A questo proposito, proprio nei giorni scorsi i rappresentanti del mondo dell'associazionismo narnese avevano esplicitato alcune richieste e indicazioni sul futuro dei servizi offerti alla persona a livello socio-assistenziale, e di alcune delle manifestazioni più importanti della città. A cominciare dalla Corsa all'Anello, che dopo due anni di stop a causa della pandemia quest'anno è tornata in piazza. Un successo, sull'onda del quale il presidente Federico Montesi ha invitato gli amministratori che verranno a intraprendere una collaborazione tesa a sviluppare iniziative legate alla manifestazione anche durante il corso dell'anno in modo che la città possa diventare un punto di riferimento nell'ambito della ricerca sul Medioevo. Accanto a lui, Davide Sacco, direttore artistico del teatro Manini insieme a Francesco Montanari, che ha indicato l'orizzonte europeo come punto di partenza per realizzare quello sviluppo culturale e turistico a cui il Comune aspira. Su tutto, la questione fondi Pnrr. Quei cinque milioni per altrettanti progetti (sei finanziati in tutta l'Umbria) che investiranno i punti nevralgici della città. Dal sistema di ascensori che permetterà di raggiungere la zona della rocca e che, da quanto si evince dal progetto, cambierà radicalmente il volto della mobilità in centro, al recupero e rifunzionalizzazione di strutture per servizi sociali e educativi, agli interventi su piazza Garibaldi e zone limitrofe, per finire, ultimo ma non ultimo, alla realizzazione della bretella di collegamento via Tuderte – via Capitonese.

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