Covid, le classi sono vive anche in zona rossa con i più bisognosi. Nel Perugino 500 disabili vanno a lezione

Una lezione in presenza prima che scattasse la zona rossa
Una lezione in presenza prima che scattasse la zona rossa
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Martedì 23 Febbraio 2021, 10:15

PERUGIA - Per loro la scuola non ha mai chiuso. Sono i 4.428 ragazzi con disabilità certificata che frequentano le scuole dell’ Umbria, gli unici che, almeno questo, non sono stati toccati dalle disposizioni restrittive anti pandemia pur essendo residenti nei comuni “Rosso Covid” dove tutte le scuole sono chiuse per gli altri. Anche nell’ultima ordinanza firmata dalla Tesei, la n° 17 del 19 febbraio, che proroga al 28 febbraio le chiusure c’è infatti scritto: “Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado, statali e paritarie, qualora sia necessario mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali…”. Detto che i 967 ragazzi con disabilità certificata delle scuole del Ternano frequentano normalmente senza limitazioni come invece hanno gli studenti delle superiori ammessi al 50% giornaliero, i quasi 3.461 disabili della provincia di Perugia (e San Venanzo) sono gli unici che teoricamente animano le scuole. Il teoricamente è d’obbligo perché in realtà non tutti sfruttano questa possibilità. Tutte le scuole, dall’Infanzia alle Superiori, hanno preso infatti accordi con i genitori per scegliere la soluzione migliore e in molti casi le famiglie hanno preferito tenere i figli a casa con l’appoggio a distanza degli insegnanti di sostegno. Secondo una stima continuano ad andare a scuola circa il 15% dei ragazzi con disabilità, in provincia di Perugia parliamo di poco più di 500 casi.

LE AZIONI

In questo contesto il sostegno viene assicurato in tre modi diversi. Per chi va a scuola, e di norma lo fa due-tre volte la settimana, è prevista l’azione diretta dell’insegnante in presenza nell’aula, ora vuota, dove comunque è assicurato il collegamento con la classe virtuale dei compagni che fanno lezione in Dad. Il contatto seppure visivo con i compagni è infatti ritenuto molto importante. Per chi ha scelto di restare a casa e in qualche modo è minimamente in grado di seguire, l’azione dell’insegnante di sostegno è mirata al ragazzo ma sinergica a quella del docente curricolare.

In alcuni casi può essere concordato con le famiglie un supporto successivo alle lezioni anche in orario pomeridiano. Nei casi di disabilità più grave il sostegno è completamente personalizzato e in questi casi è ancor più stringente l’accordo con le famiglie. ALTRI CASI BSE Il pianeta disabilità certificata (legge 104) in Umbria è rappresentato da una platea di 4.428 studenti (in un aumento di 400 unità) e fa parte del più vasto campo di studenti che hanno Bisogni Educativi Speciali: sono 4-5 volte di più degli altri, tra i quali gli ormai frequentissimi DSA (disturbi specifici dell’apprendimento quali dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia); l’ADHD, deficit di attenzione e iperattività; disabilità motorie e disabilità cognitive; disturbi legati a fattori socio-economici, linguistici come la non conoscenza della lingua italiana. Anche questi studenti, per i quali le scuole adottano piani didattici o educativi personalizzati, in certi casi sono ammessi alla frequenza in presenza.

EDILIZIA, 10 MILIONI

E’ di 10 milioni e 799mila euro la quota del Fondo nazionale assegnato all’ Umbria “per gli interventi relativi all’ultimo aggiornamento del piano triennale da realizzare per l’edilizia scolastica”. «Grazie a questo stanziamento – spiega l’assessore regionale all’Istruzione e al Diritto allo studio Paola Agabiti – sarà possibile attivare interventi strutturali di messa in sicurezza degli edifici scolastici umbri. Si tratta di una misura importante e quanto mai attesa, che va ad aggiungersi al piano di interventi già avviato lo scorso anno e che potrà essere ulteriormente implementata grazie all’utilizzo dei fondi europei. A breve saranno quindi completati gli adempimenti amministrativi richiesti, grazie ai quali sarà possibile programmare l’avvio dei lavori nel più breve tempo possibile»

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