Roberto Benigni a Sanremo: «Presidente, Amadeus ha più mandati di lei». L'omaggio al padre di Mattarella

L'intervento del vincitore del vincitore del Premio Oscar

L'intervento del vincitore del vincitore del Premio Oscar
L'intervento del vincitore del vincitore del Premio Oscar
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Martedì 7 Febbraio 2023, 20:59 - Ultimo aggiornamento: 21:26

Per la prima serata dell'edizione 2023 di Sanremo previsti due ospiti d'eccezione. Il primo, in sala, il presidente della Reubblica, Sergio Mattarella. Sul palco, invece, si esibirà Roberto Benigni. Minimo comun denominatore per la doppia presenza sarà la celebrazione del 75esimo anniversario della Costituzione italiana. Ma cosà ha detto Benigni sul palco. Su cosa verterà il suo monologo? Di certo si sa che durarà un quarto d'ora.

Scaletta prima serata Sanremo 2023, ordine di uscita cantanti: apre Anna Oxa, chiude Mara Sattei


Il monologo

Entra salutando, il pubblico fa un'ovazione per l'artista che saluta calorasamente: «E' una cosa bellissima ma perchè non ho imparato a danzare per farvi vedere quanto sono felice! Buonasera ai presenti, al Presidente Mattarella e agli italiani. Il Festival di quest'ano è speciale, pieno di luci e sceografie tutte nuove. In gara tanti debuttanti e anche il presentatore...ah no. Presidente le faccio notare che lei è al suo secondo mandato Amadues è già al quarto».


La Costituzione 


«Fellini diceva che la musica è pericolosa perchè ti entra dentro: tra il concreto e l'astratto. Ma dove c'è la musica nonn può esserci nulla di cattivo. E Sanremo è tutto ciò. Oggi celebriazmo il 75esimo anniversario della nostra Costituzione: è un'opera d'arte che canta la libertà dell'uomo. Ogni parola spirgiona una forza e educativa e rivoluzionaria dall'oppressione e dalla giustizia. Ci permette di vivere in un mondo giusto, è un sogno fabbricato da uomini svegli. La canzone più adatta è «Volare» di Domenico Modugno. Grandi uomini hanno dato alla nascita della Costituzione parlando a noi, del futuro, è unn miracolo.


La guerra e la libertà

«I principi fodamentali sono poesia, soprattutto l'11: "L'Italia ripudia la guerra". Se tutti avessero questo principio non ci sarebbe più la guerra.  Benigni celebra la Costituzione e rende omaggio ai padri
costituenti, «tra questi - dice c'era Bernardo Mattarella, ilpadre del presidente, al quale va il nostro applauso. Lei e la Costituzione avere avuto lo stesso padre - dice il premio Oscar rivolto al capo dello Stato - possiamo dire che è sua sorella».

Il mio articolo preferito è l'art. 21: "Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero". Se l'hanno scritto vuol dire che ce n'era bisogno. Il più semplice e il più forte: in epoca fascista non si poteva fare tutto ciò e manco Sanremo si poteva fare. L'art. 21 ci ha liberati dall'obbligo di avere paura. Nel ventennio fascista no si poteva fare tutto ciò. Tutto quello che abbiamo ci può essere tolto ma con la Costituzione si è scritto "Mai più". L'ultima pagina è bianca perchè dovevamo scriverla noi, vivendola e ci dobbiamo credere attuandola, leggendola e amandola. Grazie Presidente, Rai e agli italiani»