“Lol - Chi ride è fuori", dalla Cortellesi a Bisio ecco il totonomi della seconda stagione

I protagonisti di "Lol - Chi ride è fuori" su Amazon Prime
I protagonisti di "Lol - Chi ride è fuori" su Amazon Prime
di Leonardo Jattarelli
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Sabato 17 Aprile 2021, 16:00 - Ultimo aggiornamento: 16:01

I social sono impazziti per Lol - Chi ride è fuori. Non c’è giorno che il Posaman di Lillo non campeggi su una pagina Fb o Instagram con relative varianti e invenzioni del momento. La stessa cosa vale per la Gioconda umana di Elio con quattro braccia o per i numeri di alta classe di Caterina Guzzanti. Lol -Chi ride è fuori, il format andato in onda dallo scorso 1 aprile su Amazon Prime ha fatto il boom non solo di ascolti: è diventato una sorta di tormentone mediatico, e non era difficile prevederlo visto che la struttura stessa del format permette di estrapolare intere parti dello show creando quasi dei siparietti unici e di assecondare i gusti dei social dando vita ad instant-sketch pronti per essere adattati all’attualità.

Si tratta di una sfida fra dieci comici professionisti che devono restare seri per sei ore consecutive provando, contemporaneamente a far ridere i loro avversari, per aggiudicarsi un premio finale di 100.000 euro che sono destinati ad un ente benefico scelto da chi vincerà.

Ad osservare l’esilarante gara comica dalla control room, un inedito arbitro e conduttore, Fedez, affiancato della co-host Mara Maionchi. Alla prima risata di uno dei comici, scatta un cartellino giallo di ammonizione, seguito alla successiva, dal temuto cartellino rosso di espulsione dal gioco. Chi per ultimo rimarrà serio sarà il vincitore. I concorrenti della prima edizione sono stati Frank Matano, Angelo Pintus, Caterina Guzzanti, Elio, Pasquale Petrolo (Lillo), Michela Giraud, Luca Ravenna, Fru e Ciro dei The Jackal, Michela Giraud, Katia Follesa.


Visto il successo del programma di Amazon Prime, da subito è scattato il totonomi per una possibile quanto scontata seconda stagione del format; la piattaforma, infatti, difficilmente si lascerà sfuggire la possibilità di cavalcare l’onda dopo il tripudio della prima edizione. Su Instagram e Facebook impazzano volti di comici che potrebbero partecipare e intanto si attende l’ufficialità del “sì” alla seconda serie da parte di Amazon. Finora, le facce più accreditate sono quelle di Pio e Amedeo, Maccio Capotonda, Virginia Raffaele, Claudio Bisio, Nino Frassica, Paola Cortellesi, Antonio Albanese e Luca Laurenti. Ma si tratta di indiscrezioni o meglio di una serie di proposte che vengono dai social stessi e che non hanno ricevuto finora alcun commento da parte degli interessati. Staremo a vedere.

Lol - Chi ride è fuori è un adattamento della popolare serie giapponese Amazon Original, “Hitoshi matsumoto Presents Documental”, prodotta e interpretata da Hitoshi Matsumoto che trascina dieci comici in una “battaglia di risate” a porte chiuse; un format di successo che è stato replicato in esclusiva per Prime Video in Messico (condotto da Eugenio Derbez) Australia (condotto da Rebel Wilson), Germania, Spagna e Francia.

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E già sono nate delle polemiche attorno al fatto che alcune battute della serie italiana possano essere state copiate dal quelle di altri programmi stranieri. In particolare, quello che è già stato definito il “Lol-Gate”, riguarda la ripetizione di alcuni sketch; Lillo ha subito chiarito: «Uno dei miei numeri a Chi ride è fuori non è mio e nemmeno del concorrente tedesco, ma del mago Lioz, come dichiaro anche all’inizio dello sketch - ha precisato il comico -. Il concetto di Lol è far ridere gli altri, non necessariamente con cose del proprio repertorio. Anche le barzellette non le ho inventate io. Ma mi facevano ridere. Posaman o la frase “So’ Lillo” è chiaro che vengono da me, ma è un gioco, una sfida in cui ognuno usa le armi che fanno più ridere». 

L’altra polemica ha riguardato il commento del critico Aldo Grasso sul Corriere della Sera che ha evidenziato «quattro motivi per cui non fa ridere invece per niente», definendo lo show «piuttosto puerile e assai forzato». La replica più pungente al giornalista era subito arrivata da Frank Matano, uno dei protagonisti (e dei finalisti) dello show: «Cambierei il regolamento della prossima edizione di #LOLitalia. Chi fa ridere Aldo Grasso vince», ha scritto, facendosi portavoce di un “esercito” di spettatori, illustri e non.

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A ruota, la reazione di Fedez, conduttore del programma con Mara Maionchi. Il rapper, che su Instagram ha pubblicato immagini e contributi dal backstage del programma, su Twitter ha proposto una breve clip che documenta la sua minacciosa entrata in scena come giudice di Lol: «Il Twitter che legge la recensione di Aldo Grasso su Lol», ha scritto Fedez nel messaggio.

Chi invece l’ha presa a ridere inneggiando alla leggerezza è stato il vincitore della prima edizione, Ciro Priello, attore e volto di The Jackal: «Lol è aria fresca da respirare. E gli italiani avevano bisogno di ridere, di sentire di nuovo un pò di leggerezza. Ma un successo del genere davvero non me lo aspettavo» ha detto. Dopo una strenua lotta per cercare di non cedere alle risate mentre per 6 ore è rimasto chiuso in una stanza con altri 9 agguerriti e validissimi amici comici, Ciro è riuscito a resistere e rimanere serio, dimostrando un incredibile self control. «Lol è diventato virale - ha continuato il comico - fuori controllo, tutti ne hanno parlato benissimo: è evidente che sia capitato nel momento giusto, visto che siamo costretti a stare ancora dentro casa. Le risate ci fanno dimenticare questo bombardamento mediatico sul Covid. Il pubblico che reinventa gag è il fascino del web: il vero genio sono gli stessi utenti, che ricreano e riadattano. Ci succede anche con i video dei The Jackal». 
Sulla sua vittoria (in palio 100 mila euro che l’attore devolverà ad Action Aid, «ho avuto modo di vedere il lavoro che fanno in Africa - ha affermato - porto nel cuore i visi e gli occhi di quei bambini entusiasti di qualsiasi cosa»), Ciro ha ammesso che la chiave è stata sua figlia: «Ce l’ho fatta grazie a lei, ho puntato sulla tenerezza con Katia, unica rimasta in gara con me».

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