Sanremo, Benigni alla prima serata: ecco cosa dirà. «Interagirà con Mattarella, ma in sala non sul palco»

Svelato il canovaccio su cui si snoderà l'intervento del comico sul palco dell'Ariston per la prima serata del Festival

Sanremo, Benigni alla prima serata: ecco cosa dirà. «Interagirà con Mattarella, ma in sala non sul palco»
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Martedì 7 Febbraio 2023, 14:10 - Ultimo aggiornamento: 14:33

Per la prima serata dell'edizione 2023 di Sanremo previsti due ospiti d'eccezione. Il primo, in sala, il presidente della Reubblica, Sergio Mattarella. Sul palco, invece, si esibirà Roberto Benigni. Minimo comun denominatore per la doppia presenza  sarà la celebrazione del 75esimo anniversario della Costituzione italiana. Ma cosà dirà Benigni sul palco. Su cosa verterà il suo monologo? Di certo si sa che durarà un quarto d'ora.

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Sanremo, l'intervento di Benigni

A svelarlo è il direttore dell'Intrattenimento di Prime Time della Rai, Stefano Coletta. «Benigni salirà sul palco all'inizio della serata», ha spiegato. Subito dopo l'Inno di Mameli cantanto da Gianni Morandi, per un omaggio alla Costituzione. In prima fila ci sarà il presidente della Repubblica. «Roberto Benigni porterà sul palco 15 minuti di grandissimo livello per fare arrivare la Costituzione a tutti.

Ci saranno momenti divertenti ma anche molto profondi».

 

Mattarella e Benigni

«Apriremo con il presidente Mattarella, poi a seguire ci sarà Benigni. L'interazione fra loro avverrà in sala, non sul palco», spiega invece Amadeus in conferenza stampa. Coletta spiega ancora che «il grande lavoro di relazione con il Quirinale è stato gestito da Lucio Presta (manager di Amadeus, ndr) con il consigliere Giovanni Grasso. Ricordo lo scorso anno, durante una delle nostre conferenze, mi cercò il Quirinale per avere il cellulare di Amadeus, perché il presidente voleva parlargli. Da lì in qualche modo nacque l'apprezzamento del presidente per il lavoro fatto da Amadeus».

I precedenti di Benigni a Sanremo

A Sanremo sono legate alcune delle performance memorabili di Roberto Benigni in tv, entrate negli annali del festival. La sua ultima partecipazione è del 2020: all'Ariston il premio Oscar porta l'esegesi del Cantico dei Cantici, volando alto tra le allegorie bibliche, spiazzando chi immaginava un monologo politico e recitando un 'inno all'amorè. Ma l'ingresso più spettacolare sul palco resta quello del 2011: il padrone di casa è Gianni Morandi e Benigni entra in scena su un cavallo bianco, sventolando la bandiera tricolore al grido di 'Viva l'Italia!': l'occasione, i 150 anni dell'Unità. In quell'occasione regala al pubblico l'esegesi dell'Inno di Mameli. Il festival vola oltre i 15,3 milioni di spettatori in prima serata, plauso del presidente Napolitano. Stasera, in apertura dell'edizione numero 73, alla presenza del presidente Mattarella, il suo intervento, di quindici minuti, sarà dedicato ai 75 anni della Costituzione, già al centro della serata evento 'La più bella del mondò, andata in onda in prima serata su Rai1 il 17 dicembre 2012. Una cavalcata attraverso i dodici principi fondamentali della Carta fondamentale dello Stato, «la nostra mamma che ci protegge», a metà tra satira e orazione civile.

«La Costituzione è un regalo che ci hanno lasciato: ma ciò che si riceve in eredità - sottolineò allora Benigni - deve diventare nostro, bisogna conquistarlo. Qui dentro ci sono le regole per vivere tutti insieme in pace lavorando. Dico una cosa che potrebbe dire solo un papa o un buffone: domani mattina quando vi svegliate dite ai vostri figli di andare a testa alta, di essere orgogliosi di appartenere a un popolo che ha scritto queste cose tra i primi nel mondo, e dite loro di avere fiducia e speranza». Risultato, 12,6 milioni di spettatori e il 44% di share. Nel 2009 il suo show di mezz'ora a Sanremo, tutto incentrato sulla politica, supera i 15 milioni di spettatori e il 55% di share. Spazio a Veltroni, a Berlusconi, ma anche agli omosessuali che «non sono fuori dal piano di Dio». Il conduttore, Paolo Bonolis. Sfiora i 20 milioni di spettatori il suo intervento nel 2002, uno dei più memorabili della storia del festival, con la versione in chiave politica del Giudizio Universale. Il conduttore è Pippo Baudo, coinvolto dall'attore e regista nello storico siparietto con la 'toccatinà.

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