Mare pulito con il filtro magico targato Suzuki

Mare pulito con il filtro magico targato Suzuki
di Sergio Troise
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 15 Giugno 2022, 14:16 - Ultimo aggiornamento: 16 Giugno, 07:12

Secondo un rapporto della Ellen MacArthur Foundation, uno dei più grandi enti operanti nel settore dell’economia circolare e della sostenibilità, dal 1964 la produzione di plastica è aumentata di 20 volte e, se si andrà avanti di questo passo, entro il 2050 negli oceani ci sarà più plastica che pesci.

Le stime più accreditate valutano in 8 milioni di tonnellate la quantità versata ogni anno in mare; il 15% di questi detriti si riversano in piccola parte sulle spiagge, mentre il resto galleggia o giace sui fondali, danneggiando gravemente la flora e la fauna marina. Che fare? Innumerevoli sono le associazioni ambientaliste che si battono per arginare il fenomeno. Ma insospettabile, addirittura sorprendente, è la trovata di Suzuki Marine, la divisione dell’azienda giapponese che si occupa della produzione di motori fuoribordo, schieratasi in prima linea per combattere questa guerra all’inquinamento marino.

La casa di Hamamatsu ha infatti affidato ai suoi ingegneri il compito di affrontare il problema delle microplastiche sparse in mare inquadrando il loro operato nella cornice della “Suzuki Environmental Vision 2050”, piano ad ampio raggio a favore della salvaguardia del pianeta, che all’atto pratico si traduce nello sviluppo di prodotti a basso impatto ambientale e in molteplici progetti locali e mondiali. In questo ambito è stato varato il Suzuki Clean Ocean Project, mirato proprio al problema delle microplastiche. E il risultato di tutto ciò si chiama Micro Plastic Collector, una sorta di “filtro magico” che consente di aspirare i materiali disciolti in mare semplicemente utilizzando la propria imbarcazione. In pratica durante la navigazione vengono aspirate tonnellate di acqua e la microplastica presente viene selezionata con il ricircolo dell’impianto di raffreddamento. Il funzionamento è automatico, ma i tecnici giapponesi raccomandano di provvedere allo svuotamento della piccola cassa ogni 50/100 ore. Il sistema “lavalacqua” non è una soluzione sperimentale, ma è il primo dispositivo al mondo per la raccolta delle microplastiche montato di serie su motori fuoribordo di ultima generazione. Questa tecnologia amica dell’ambiente è stata tra l’altro insignita dell’Innovation Award in occasione del Salone nautico di Genova 2021, in quanto “soluzione ingegnosa destinata a diventare uno standard produttivo”. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA