La sfida è sempre la stessa: digitalizzare la Penisola. A differenza di quanto avvenuto negli ultimi trent’anni però, armi e combattenti questa volta potrebbero essere quelli cui il Paese ha sempre aspirato. Vittorio Colao, il manager globale chiamato dal premier Draghi al neonato ministero della Transizione digitale, per affrontare uno dei capitoli cruciali del Recovery Plan avrà infatti a disposizione almeno il 20% dei fondi destinati all’Italia. Vale a dire più di 40 miliardi di euro. Una cifra molto importante, comunque inferiore a quanto sprecato negli ultimi decenni, necessaria per colmare il gap che ci separa dal resto d’Europa, reso così evidente dalla pandemia. A Colao quindi il compito anzitutto di sbrogliare la matassa delle reti italiane. Ora, con la questione della doppia infrastruttura che va risolvendosi con gli accordi tra Tim, Cdp e OpenFiber (le incognite in verità sono ancora tante, ma sia pure con fatica l’iter ora sembra avviato), sul tavolo è rimasto soprattutto il dossier sulle aree interne del Paese. A ben vedere, se il Piano Bul (Banda ultra larga) sta dando i suoi frutti nelle aree bianche – al momento sono aperti 5.300 cantieri, di cui 1.700 completati – e la concorrenza ha fatto il resto nelle “aree nere” (sono le aree in cui saranno o sono presenti almeno due reti ultra broadband di diversi operatori), a rischiare di restare indietro ora sono le “aree grigie” (le aree in cui è già presente o sarà sviluppata nei prossimi anni la rete ultra broadband da parte di un singolo operatore privato). Ovvero quelle in cui risiede la fetta più ampia delle imprese italiane che, secondo le ultime proiezioni, vedranno una copertura di appena il 17% entro il 2022.
Leggi anche:
LA CONNETTIVITÀ
C’è poi la questione del 5G e della sicurezza informatica.
L’ALFABETIZZAZIONE
Il nodo cardine però, quello più importante da sciogliere, è la definitiva alfabetizzazione digitale del Paese. A tutti i livelli e a tutte le età – tanto per gli studenti, quanto per i lavoratori pubblici o privati – l’Italia è agli ultimi posti delle classifiche europee in termini di competenze digitali. È un tema, questo, sul quale si è speso lo stesso Draghi durante la prima riunione del Consiglio dei ministri: l’auspicio è che il suo invito a fare presto non si infranga contro la visione corta che tuttora abbonda nelle amministrazioni periferiche.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout