Misure anti obsolescenza: come liberare memoria e installare anti-malware per far durare di più i dispositivi

Il logo usato da Apple per il programma Self Service Repair
Il logo usato da Apple per il programma Self Service Repair
di Raffaele d'Ettorre
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Aprile 2022, 13:17 - Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 09:00

C'è un rompicapo che domina la scena tech da anni: i nostri smartphone sono diventati ormai dei veri mostri di potenza, ma la loro vita media continua ad abbassarsi.

E a una manciata d’anni dal loro acquisto non ci troviamo più tra le mani un bolide ultraveloce ma una vecchia utilitaria appesantita da app che non si aprono più e da una sensazione di lentezza diffusa. La causa di questo invecchiamento precoce va cercata nei continui aggiornamenti rilasciati dai produttori, che sono necessari per mantenere alto il livello di sicurezza ma che inevitabilmente appesantiscono il dispositivo. E che a un certo punto smettono semplicemente di arrivare, costringendoci all’upgrade. Ma è davvero necessario passare al modello successivo o possiamo “spremere” ancora un po’ il nostro device?

GLI ACCORGIMENTI

In realtà ci sono alcuni accorgimenti che possiamo adottare per prolungare la vita dei nostri smartphone oltre la data di scadenza. È possibile ad esempio sostituire il sistema operativo del produttore con un’alternativa: per Android è disponibile LineageOS, che non solo permette un’installazione libera dall’ecosistema Google ma promette anche un’esperienza pari al nuovo su dozzine di telefoni e tablet più vetusti. Apple, in quanto sistema chiuso, non consente una scelta simile, ma va detto che un iPhone può essere usato mediamente fino a 2 anni oltre l’ultimo aggiornamento ufficiale, facendolo girare su una vecchia versione iOs fino al momento in cui non viene tolto il supporto alle app che consideriamo essenziali. Nel frattempo, per mantenere alto il livello di sicurezza è indispensabile installare almeno una app anti-malware (ad esempio Malwarebytes), magari unita a un sistema anti-popup che blocchi il caricamento di annunci dannosi sui siti web. Importante è anche attivare l’autenticazione a due fattori su tutte le app che contengono i nostri dati sensibili (ad esempio quelle per l’home banking), per avere un livello di protezione ulteriore. Questo per quanto riguarda la questione sicurezza.

Per combattere invece la lentezza, esistono pratiche utili a tenere il telefonino snello a qualsiasi età. Intanto, ricordarsi di chiudere periodicamente tutte le finestre aperte, oppure riavviare direttamente il dispositivo, che oltre a liberare la memoria consente di risolvere anche quasi tutti i problemi più comuni (finestre bloccate, app che non rispondono etc). Utile anche cancellare ogni tanto la cache del browser dove nel frattempo si sono accumulati i cookie, dei piccoli file che raccolgono informazioni sui siti che abbiamo visitato e che, nonostante le piccole dimensioni, se trascurati possono rallentare la navigazione. È possibile poi rinfrescare il dispositivo con sostituzioni mirate: una batteria nuova se il device non arriva più a fine giornata, una schedina SD più grande se è finito lo spazio per i file. Certo ci sono casi estremi in cui è necessario l’intervento di un tecnico, ma negli ultimi mesi il mercato – grazie anche alle nuove normative sul diritto alla riparazione – si è riallineato e punta sempre più a salvaguardare l’usato invece di spingere ossessivamente verso il nuovo. Google e Samsung si affideranno al noto portale tech iFixit per consentire ai clienti di aggiustarsi da soli gli smartphone, mentre Apple ha annunciato il programma Self Service Repair, che metterà in mano agli utenti i pezzi originali della Mela, dando così ufficialmente il via all’era del fai-da-te.

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