Dal Betamax al Dvd: il giorno in cui il cinema entrò in casa

Dal Betamax al Dvd: il giorno in cui il cinema entrò in casa
di Francesco G. Gioffredi
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Mercoledì 21 Settembre 2022, 13:01 - Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 07:45

La “guerra del Sol Levante” risale alla seconda metà degli anni ‘70, fu condotta a colpi di nastri magnetici e di lì a breve avrebbe rivoluzionato in tutto il mondo il concetto di tempo libero casalingo.

Portando il cinema nelle case di tutti, a ogni latitudine: un filo che, srotolato nel corso dei decenni, tra discese e risalite - ricordate Blockbuster? - porta allo streaming d’oggi, agli sconfinati menu di film e serie tv, agli algoritmi predittivi di gusti e inclinazioni video. Storia lunga e affascinante. Che parte da lontano: come in tutte le guerre commerciali, anche in Giappone, 1975 o giù di lì, c’erano un campo di battaglia, un vincitore e un vinto. Il terreno della contesa era l’home video.

Francesco G. Gioffredi

Il trionfatore fu il Vhs, ed è superfluo passare alle presentazioni. Lo sconfitto si chiamava invece Betamax, polverosa dicitura che risveglia il romanticismo giusto di qualche nerd d’altri tempi. Tutti progenitori di quanto ora ci offrono Netflix e dintorni. L’innovazione non segue mai traiettorie lineari e il fallimento è spesso una benzina inconsapevole del progresso, premessa d’obbligo per spiegare cos’era il Betamax: sviluppato dalla Sony, arrivò per primo sul mercato domestico, bruciando perciò la concorrenza del Vhs della Jvc, e proponendo una qualità migliore del rivale con la benedizione del governo giapponese.

Aveva tutto per far saltare il banco e imporsi in Giappone (Sony e Jvc sono colossi nipponici) e quindi nel mondo. Cosa poteva andare storto? Tutto. Le cassette Vhs avevano durata maggiore, Jvc – a differenza della Sony – concesse i diritti di sfruttamento ad altre aziende e strinse alleanze con le case cinematografiche, e così la videocassetta diventò presto il simbolo dell’entertainment globale.

La resa incondizionata di Sony ha due date emblematiche: nel 1988 cominciò a produrre videoregistratori Vhs e nel 2016 il Betamax è uscito dal mercato dopo oltre 40 anni di marginale resistenza, ma da un pezzo già inghiottito dal tech-oblio. E poi c’è il LaserDisc: progenitore visionario del dvd, è stato il primo standard di videoregistrazione su disco ottico, nato nel 1978 e tramontato per sempre nel 2000 senza lasciare tracce memorabili. Largo quanto un vinile a 33 giri, sfruttava tecnologia analogica e poteva essere registrato su entrambe le facce. Come un manzoniano vaso di coccio in mezzo a quelli in ferro, rimase stritolato dalla morsa di Vhs e Dvd. In Italia uscirono circa 300 film su LaserDisc. L’ultimo, nel 1998, fu “Titanic”:il destino sa essere un sublime e spietato sceneggiatore.

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