Auto a guida autonoma, lo sprint della Ue

Auto a guida autonoma, lo sprint della Ue
di Gabriele Rosana
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Mercoledì 20 Luglio 2022, 12:49 - Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 07:26

L'Europa prepara la strada alle auto senza conducente.

I tecnici della Commissione Ue sono al lavoro per svelare, entro l’estate, una serie di regole per autorizzare l’omologazione di auto completamente autonome: sulla base di due nuovi provvedimenti (un atto delegato e uno di esecuzione), gli Stati membri potrebbero infatti avere la possibilità - stando alle anticipazioni - di dare la “patente” a 1500 vetture self-driving per ciascun modello ogni anno. Inaugurando così la fase 4, la più avanzata finora, sulle cinque in cui si articola oggi l’automazione secondo la scala degli Advanced driver-assistance system (Adas, nell’acronimo inglese): la macchina è in grado di effettuare un viaggio - perlopiù limitato da un punto di vista geografico - senza l’apporto del guidatore, che potrà comunque riprendere il volante se necessario. L’ultimo della scala e quello più futuristico è il livello 5: l’auto è in grado di fare tutto da sé e un conducente non è richiesto dato che mancheranno volante e pedali per poter operare. Il piano Ue mette insieme il via libera alle tecnologie self-driving di livello 3 (già diffuse in alcuni mercati esteri, ma non ancora autorizzati in Europa) e continua la scalata fino al livello 4, per ora testato solo su navette urbane e robotaxi. L’obiettivo: aumentare e modernizzare gli standard di sicurezza su strada. Il proposito è in linea con la volontà dichiarata di azzerare le morti in incidenti stradali entro il 2050, visto che secondo le analisi realizzate dai gruppi di lavoro dell’esecutivo Ue l’errore umano è ritenuto essere la causa dei sinistri nel 95% dei casi: velocità eccessiva, distrazione e guida in stato di ebbrezza sono infatti i principali fattori di rischio che contribuiscono alle oltre 22mila vittime l’anno in tutta l’Ue.

C’è pure una ragione di natura, per così dire, geopolitica. Con la prima coerente regolamentazione pubblica al mondo, infatti, Bruxelles punta anche a piazzare l’Unione europea all’avanguardia e come pioniera su scala globale nel comparto della tecnologia self-driving, settore che si trova ancora in piena fase di sviluppo. La legislazione sarà di natura tecnica e comprenderà più di una dozzina di modifiche alle procedure nazionali all’interno dell’Ue per l’autorizzazione alla vendita dei veicoli. C’è però da sottolineare che bisognerà fare chiarezza sotto il profilo assicurativo nella parte della responsabilità in caso di incidente.

LE TAPPE

L’Europa ha già in realtà introdotto alcune tappe intermedie. Il regolamento Ue sulla sicurezza generale dei veicoli a motore e la protezione degli utenti della strada, che l’Ue aveva approvato tre anni fa, è entrato in vigore il 6 luglio scorso e impone, ad esempio, l’integrazione nelle vetture di sistemi intelligenti di assistenza alla velocità, che - se attivati - fermano la risposta del pedale dell’acceleratore in caso di superamento dei limiti, e pure la presenza di un allarme anti-colpi di sonno. Ma la vera rivoluzione deve ancora arrivare e passa, appunto, dal nuovo intervento normativo, reso possibile proprio dal regolamento sulla sicurezza generale, che abilita la Commissione a completare il quadro giuridico per i veicoli automatizzati. Con licenze limitate a una manciata di macchine a guida autonoma, l’esecutivo Ue intende adottare un approccio graduale e utilizzare questa fase-pilota anche per monitorare le prestazioni e raccogliere dati sulla sicurezza delle strade europee dell’immissione in circolazione di vetture senza conducente.

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