Italiani un popolo on line: per il Censis uno su due è su Facebook

Italiani un popolo on line: per il Censis uno su due è su Facebook
di Francesco Piccinini
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Giovedì 4 Ottobre 2012, 12:44 - Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 16:49
Gli italiani amano la rete e soprattutto Facebook. questo il quadro che emerge dall’ultimo rapporto Censis/Ucsi.


Sono passate solo poche ore dalla pubblicazione del documento eppure in rete già non si discute d'altro e il fascicolo viene analizzato in tutti i suoi punti al fine di spiegare al meglio la situazione dei media in Italia.



Spulciando le pagine del corposo documento si scopre che tra il 2011 e il 2012 gli utenti web sono cresciuti a un tasso del 9% annuo portando al 62,1% il numero degli italiani connessi in rete. Un aumento rilevante se confrontato al dato di dieci anni fa, quando solo il 27,8% della popolazione navigava sul web.



A guidare l’incremento sono i giovani presso i quali internet ha un tasso di penetrazione del 90,8%. Ma la rete non è solo un mezzo da ragazzi. A scorrere i numeri è evidente come il web sia il medium preferito da diplomati e laureati (ben l’84% di queste ultime due categorie lo utilizza) e dagli utenti che vivono in città con più di 500 mila abitanti (il 74% dei cittadini delle metropoli è connesso alla rete). Tra i siti più utilizzati una menzione speciale per Facebook, che vive un vero e proprio boom; il sito di Palo Alto è sempre più «The social network».



Se nel 2011 «solo» il 49% degli internauti italiani utilizzava questa piattaforma, nel 2012 il dato si attesta 66,6%, ovvero il 41,3% degli italiani e il 79,7% dei giovani. In Italia Facebook è il web o, per dirla con le parole contenute nel rapporto del Censis, assistiamo a una «forte diffusione dei social network, con una tendenziale sovrapposizione tra Internet e Facebook». Il social network nato ad Harvard è seguito a ruota da YouTube, che nel 2011 raggiungeva il 54,5% di utenti tra le persone con accesso a Internet e oggi arriva ora al 61,7%, pari al 38,3% della popolazione.



La rivoluzione che Facebook ha comportato nelle nostre vite è stata espressa dallo stesso Zuckenberg nel corso dell’ultimo eG8: «Dieci anni fa nessuno avrebbe mai messo le proprie foto private in rete, oggi è la normalità». Una normalità crescente e sulla quale Facebook punta forte, non è un caso la recente acquisizione di Instagram per la cifra record di un miliardo di dollari.



Il cospicuo investimento sta dando i suoi frutti, è di pochi giorni fa la notizia che sul mobile Instagram ha superato Twitter per numero di accessi. L’unione di questi due colossi sta ridisegnando il web, trasformando l’utilizzo del social network in una narrazione della nostra giornata. Dal caffè agli articoli preferiti non c’è momento che non sia condiviso dagli utenti. Una narrazione che è, ormai, la normalità per un italiano su due.



In ambito accademico questa figura porta il nome di prosumer, ovvero produttore-consumatore, un utente che non è semplicemente passivo rispetto al mezzo ma gioca un ruolo attivo, commentando e/o rielaborando il contenuto presente in rete. Il rapporto del Censis (presentato ieri a Roma da presidente e direttore generale dell’ente, Giuseppe De Rita e Giuseppe Roma) ha dato un nome a questa nuova era definendola biomediatica, l’epoca in cui «i media siamo noi».
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