Roma-Napoli, il derby di Spalletti:
«È la partita della mia vita»

Roma-Napoli, il derby di Spalletti: «È la partita della mia vita»
di Gennaro Arpaia
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Sabato 23 Ottobre 2021, 14:01 - Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 07:14

Luciano Spalletti torna a casa. Sì, perché Roma gli è rimasta nel cuore e a Roma ha acquistato casa. Domani il calendario propone Roma-Napoli e Spallettone (il copyright è di Mourinho) tornerà da primo in classifica in quello che per anni è stato il suo stadio. La conferenza stampa live dalle 14.30. 

Il big match

«È uno scontro diretto contro un inquilino del condominio più ambito d’Italia. E secondo me quel condominio resterà integro per tutto l’anno, con le stesse squadre, non ci saranno esclusi fino alla fine, ne sono convinto. Poi vedremo cosa accadrà durante l’anno». 

Il derby del cuore

«Da anni faccio questo mestiere e ho capito una cosa: per essere un allenatore felice devo essere in piazze di umori forti nel bene e nel male. Da questo punto di vista Roma-Napoli è la mia partita, la partita della mia vita. Ma la Roma non sarà mai un nemico per me. Non c’è nessun passato da sconfiggere, ma una sfida da provare a vincere». 

La rosa del Napoli

«I segnali che il Napoli dà sono tutti positivi, lo avete visto dopo il Legia Varsavia: tutti i calciatori che hanno parlato hanno fatto riferimento al senso di squadra e al comportamento della squadra in campo. Ed è quello che ci serve per vincere». 

Il calendario

«Le otto vittorie consecutive ti danno la fame giusta per provare a vincere ancora e per andare avanti altre trenta partite. È nel lungo periodo che si vede la professionalità e la forza di un gruppo». 

La forza di Osimhen

«Victor lo abbiamo visto col Legia: anche entrando riesce sempre a dare una mano alla squadra. Mbappé-Osimhen? Io preferirei Osimhen sempre».

Il nervosismo

«Io nervoso? Non sono mai stato nervoso, la mia è simpatia selettiva.

Essere accostato a Mourinho per me è un onore, ma non è avvicinabile. Sarà una partita che azzera tutto, può dare una piccola svolta a entrambe le squadre, bisogna arrivarci al top». 

L'avversario

«La partita sarà complicata e lo sappiamo, la Roma può giocare con chiunque perché è forte e con un allenatore fortissimo. Mourinho migliora la qualità dei campionati in cui allena, l’ho sempre seguito con interesse. Poi si andrà in campo e vedremo come reagiranno le due squadre: sono convinto che sapremo da che parte andare. E avrei preferito che giovedì in coppa la Roma non avessero perso». 

Mourinho e Totti 

«Mourinho è cambiato poco: quando parla sa cosa sta dicendo e dove vuole andare. È uno di quelli che sa sempre come si fa. La serie di Totti? Io per Francesco ho fatto cose che pensavo non avrei mai fatto per un calciatore. Ho amato Roma e anche lui, rifarei tutto ciò che ho fatto. Col pallone tra i piedi è il più forte che ho allenato e tra i migliori di questa era calcistica. Non voglio spoilerare la serie che farò io su Totti: il titolo è Speriamo de morì tutti dopo». 

Lo stadio Olimpico

«I fischi dell’Olimpico? Non li merito perché so quanta passione e amore ho dato alla Roma. Se ci saranno, li sopporterò ricordando quando mi applaudivano».

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