Guido De Angelis: «Lazio, 35 anni fa moriva Umberto Lenzini. Proporrò una via con il suo nome»

Guido De Angelis: «Lazio, 35 anni fa moriva Umberto Lenzini. Proporrò una via con il suo nome»
di Guido De Angelis
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Mercoledì 23 Febbraio 2022, 19:28 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 13:57

Proprio 35 anni fa veniva a mancare in una mattina fredda di Febbraio il presidente del primo scudetto della nostra Lazio Umberto Lenzini. In una delle mie solite trasmissioni in radio ero collegato con Bruno Giordano e Giancarlo Oddi proprio loro che lo hanno vissuto in maniera intensa. Giordano ricordava come più che sembrare un presidente era diventato per i giocatori un secondo padre.

Lui chiamava spesso i suoi ragazzi per informarsi anche della loro vita privata.Quando doveva rinnovare i contratti dei suoi calciatori li accontentava sempre...

Per la Lazio , il Sor Umberto così lo chiamavano tutti, si è rovinato finendo la sua vita dimenticato da tutti.Così senza pensarci due volte mi e venuta in mente una cosa come è possibile che la città di Roma possa aver dimenticato un personaggio del genere che riuscì a vincere uno scudetto così affascinante , con una squadra tutta italiana dilapidando tutto il suo patrimonio personale pur di raccontare forse la più bella favola del calcio capitolino?

Rimane senza dubbio oggi la vittoria più esaltante e passionale per la gente Laziale perché arrivata con un gruppo di ragazzi che arrivano dalla provincia diventata poi il romanzo popolare più bello della società sportiva Lazio nei suoi 122 anni di vita con in testa il suo maestro Tommaso Maestrelli insieme al centravanti più amato della Lazio Giorgio Chinaglia.

Quindi ho pensato che l’unico modo per riconoscere il valore di quest’uomo è dedicargli una strada della nostra città, sì proprio Via Umberto Lenzini...

presidente del primo scudetto di quel calcio così romantico che non tornerà mai più...

Mi farò portavoce insieme a Giordano Oddi e tanti altri per parlare con il nuovo sindaco Gualtieri,sperando di dare dopo tanti anni di silenzio il giusto riconoscimento ad un uomo che ha costruito quella squadra riconosciuta da tutti come la Lazio dei miracoli...

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