L'atleta bielorussa Timanovskaja costretta a rimpatriare: aveva criticato il regime

L'atleta bielorussa Timanovskaja costretta a rimpatriare prima della finale: aveva criticato il regime
L'atleta bielorussa Timanovskaja costretta a rimpatriare prima della finale: aveva criticato il regime
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Lunedì 2 Agosto 2021, 06:47 - Ultimo aggiornamento: 15:21

Il governo della Bielorussia avrebbe chiesto un immediato rimpatrio della bielorussa Krystsina Tsimanouskaya, impegnata alle Olimpiadi di Tokyo. Il motivo? Avrebbe criticato la sua Federazione (e quindi il regime), raccontando di esser stata iscritta con troppo poco preavviso alla staffetta 4x400: «Come al solito - aveva spiegato - la nostra meravigliosa leadership decide per noi. Queste sono le Olimpiadi, non uno scherzo!». Dei funzionari del Comitato olimpico bielorusso l'hanno ritirata dai 200 metri che avrebbe dovuto correre oggi e l'avrebbero portata in aeroporto con la forza per farla salire su un volo per Minsk. A "salvarla" l'intervento della polizia, del Cio e del ministero degli Esteri giapponesi. «Ora sono al sicuro» ha fatto sapere l’atleta in un comunicato diffuso dal canale Telegram di Belarusian Sport Solidarity Foundation (Bssf), la Fondazione che sostiene gli sportivi perseguitati per motivi politici.

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Tsimanouskaya, l'atleta che non piace al regime

Timanovskaja si era già schierata apertamente contro il regime che nell'ultimo anno ha soffocato le proteste contro il presidente Lukashenko. Anche diversi atleti della nazionale hanno preso parte alle manifestazioni con conseguenti tagli ai fondi e detenzioni. La velocista è stata definita dai media bielorussi «una disgrazia per il Paese» oltre alle accuse di non avere spirito di squadra. Il volo alla fine per fortuna è decollato senza la Tsimanouskaya a bordo e la 24enne ora sta prendendo in considerazione l'ipotesi di chiedere asilo in Europa e diversi paesi, tra cui Repubblica Ceca e Polonia, si sono detti pronti a offrirle visto e protezione.

Ma la velocista rimane «spaventata» dalla sicurezza della sua famiglia, ha detto alla BBC Kotau della Bssf. «Ha paura della repressione sulla sua famiglia in Bielorussia - questa è la sua principale preoccupazione in questo momento», ha spiegato.

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