Marcia, Eleonora Giorgi: «Oggi farò la gara della mia vita»

Marcia, Eleonora Giorgi: «Oggi farò la gara della mia vita»
di Carlo Santi
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Venerdì 19 Agosto 2016, 09:49 - Ultimo aggiornamento: 12:57
dal nostro inviato
RIO DE JANEIRO L'Olimpiade va di marcia, mattina con la 50 chilometri degli uomini, la gara che Alex Schwazer voleva fare sua, e primo pomeriggio con le ragazze della 20. Con gli uomini, con il favorito l'australiano Tallent e il gruppo dei cinesi, c'è il romano Marco De Luca, quarto in Coppa del Mondo a Roma. Con la squalifica di Schwazer, l'azzurro avrà la medaglia di bronzo che Giovanni Malagò gli consegnerà il mese prossimo. Eleonora Giorgi è la punta della nazionale femminile anche se non bisogna sottovalutare Elisa Rigaudo e Antonella Palmisano. La Giorgi, che è allenata dall'ex campione della marcia Giovanni Perricelli, argento al Mondiale di Goteborg 1995 nella 50 km, fidanzata di Matteo Giupponi anche lui in gara stamani (la 50 parte alle 13 italiane, la 20 alle 19.30) ha grande fiducia nei suoi mezzi.
Eleonora, che gara sarà la venti?
«Spero sia, per me, la gara della vita. E' un'opportunità che non voglio sciupare».
E' qui dopo due squalifiche, al Mondiale a Pechino e in Coppa del Mondo a Roma a maggio.
«Questa volta cercherò di arrivare al traguardo. Ho lavorato molto sulla tecnica con il mio allenatore: tanti esercizi esasperando tutti i gesti, curando la postura e i particolari».
La marcia è così, il giudizio di un giudice può decidere la gara.
«Se poi provi a stare davanti, i giudici ti guardano in modo diverso».
Dica la verità: la gara di Roma con la squalifica la condiziona?
«No, perché sono brava a resettare. Però, certo che non è facile presentarsi alle Olimpiadi con quel rosso. Le polemiche per la mancata classifica con la squadra? Ero io la prima ad essere dispiaciuta».
Qual è la sua condizione?
«Sono carica, la testa è quella giusta. Negli ultimi giorni non ha caricato troppo con i chilometri, e questo può essere un bene».
Chi sono le rivali da temere?
«Prima di tutto le cinesi Hong Liu, Xiuzhi Liu e Shijie Qieyand. Ma attenzione alla messicana Maria Gonzalex che ha realizzato 1h26'17 quest'anno. Poi c'è la brasiliana Erica de Sena».
Rio è la sua seconda Olimpiade. Cosa è cambiato rispetto a Londra 2012?
«Che ho altre ambizioni. Ma i Giochi sono sempre un'emozione unica, grandissima. E poi l'atletica durante le Olimpiadi è la regina e tutti siamo coinvolti».
Giupponi, il suo fidanzato che è stato ottavo nella 20, cosa le ha insegnato?
«Matteo mi ha insegnato tanto. E' un bergamasco ed è, quindi, un gran lavoratore: non si lamenta mai. Il risultato ottenuto se lo merita tutto. A Londra non c'era ma non si è arreso».
Come ha atteso la sua gara al Villaggio?
«Leggendo e guardando la tivù per tifare per gli azzurri. Ho letto il libro di Giusy Versace: mi ha colpito il coraggio e la forza di lei per rimettersi in gioco».
L'atletica italiana non sembra brillare troppo...
«Intanto peccato per gli infortuni di Tamberi, Greco e Federica Del Buono. Ma non dimentichiamo che l'atletica la fanno tutti, più di duecento nazioni al mondo ed è, quindi, molto competitiva. Da noi è in atto un ricambio generazionale che ci porterà a fare bene a Tokyo 2020 e, speriamo, a Roma 2024».